Ormai da diversi anni l’IIS Filelfo di Tolentino in collaborazione con Compagnia della Rancia e Cronache Maceratesi Junior porta avanti il progetto “Voci dal teatro”, volto alla sensibilizzazione del linguaggio teatrale da un lato e alla valorizzazione delle eccellenze dall’altro. In particolare una redazione scelta, composta da cinque studenti e studentesse del liceo classico e scientifico, partecipa agli spettacoli della stagione del Teatro Vaccaj di Tolentino in posti riservati, e scrive una breve recensione, arricchita spesso da interviste agli attori. Il progetto vede coinvolti Alessia Reggio, Anita Parrini e Virginia Bagalini della 4A Scientifico, Emma Pucciarelli 3B scientifico, Emma Migliorelli e Sofia Baldassini 3B classico sotto la guida e la supervisione delle docenti referenti del progetto, Cristina Lembo e Sandra Cola.
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di Sofia Baldassini ed Emma Pucciarelli
E’ andato in scena giovedì al teatro Vaccaj di Tolentino Storia di un corpo, con la regia e l’adattamento di Giorgio Gallione.
La storia affascinante e commovente vede come unico attore Giuseppe Cederna, che porta in scena il viaggio del protagonista dell’omonimo romanzo di Daniel Pennac. Attraverso un elaborato diario personale si ripercorrono ricordi, riflessioni, testimonianze e confessioni che un padre premuroso ha lasciato alla figlia amata, appuntando i momenti più importanti della sua vita, da quando aveva dodici anni fino ai suoi ultimi giorni.
Lo spettacolo rappresenta questo lungo percorso, in cui ciascuno degli spettatori può facilmente immedesimarsi, iniziando dalle paure di un bambino, come quella di essere mangiato dalle formiche, fino ad arrivare all’età avanzata di un nonno e alle gioie e i dolori affrontati durante tutta la vita. Il bambino dalla fulgida immaginazione si trasforma in un ragazzo lasciato in balia di sé stesso, per poi diventare un marito e padre amorevole e infine un nonno distrutto dal dolore. Il pubblico, dapprima incuriosito dal modo apparentemente troppo diretto e semplice di narrare le paure e i limiti del nostro corpo, pian piano si è lasciato andare ed è stato trasportato dall’emozione di un racconto che riguarda ciascuno di noi.
Dopo gli applausi, Cederna ci ha confessato che a Tolentino si è chiuso un cerchio: da qui ha mosso i primi passi della sua carriera artistica e in questo meraviglioso teatro è tornato a concludere il tour di uno spettacolo introspettivo che tramite Pennac racconta parte della sua vita, delle sue paure, dei suoi successi e delle sue sconfitte.
All’inizio della rappresentazione partecipano e ridono principalmente le donne, ma, con la crescita del protagonista e il passare degli anni, anche il pubblico maschile viene trascinato e si immedesima in questo viaggio: la crescita, la separazione dalle persone amate, l’amore, la delusione e la resistenza alle difficolta poste davanti a noi dalla vita.
Il messaggio finale che se ne trae è che ogni momento di felicità può essere distrutto dagli eventi più inaspettati, quindi, occorre prendere nota di ogni attimo e ricordare ogni sensazione, a volte anche attraverso un diario che potrà in seguito tramandare la propria storia alle generazioni future ed essere fonte di speranza e monito.