L’intelligenza artificiale e l’impatto che sta avendo e avrà in futuro sulle nostre vite. E’ l’argomento dell’intervista al professor Daniele Fabiani, pubblicata sul primo numero di “La voce della Dante”, giornale scolastico realizzato nell’ambito del laboratorio di giornalismo di Cronache Junior con i ragazzi e le ragazze della scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri” di Macerata. Nei prossimi giorni pubblicheremo diversi contenuti del giornale che è stato diffuso sia in versione cartacea che digitale nei canali scolastici.
di Lorenzo Fraticelli e Jaden Del Bianco
Il professor Daniele Fabiani è un giovane insegnante di tecnologia alla scuola media “Dante Alighieri” di Macerata, membro del team digitale e custode del sito dell’istituto.
AI può essere utile per studiare?
«Con le funzioni gratuite offerte dalle app non è possibile ciò, mentre con le funzioni a pagamento sì perché le funzioni, oltre ad essere maggiori, sono più efficaci e precise».
Quale ruolo dovrebbe ricoprire nella nostra vita?
«Il ruolo può essere di supporto alla ricerca e alla generazione di contenuti didattici, come riassunti o ricerche, utili per strutturare lavori. Nel prossimo biennio, l’aiuto principale sarà per la didattica e la creazione di contenuti. Anche scienziati e geologi o qualunque altro tipo di lavoro (commesso ecc.) ne potrebbero beneficiare».
Pensa che l’intelligenza artificiale stia facendo regredire ancora di più l’ essere umano?
«Non credo perché chi chiede qualcosa ad AI sa cosa chiede, sa anche il livello di utilità di quello che riceve e poi farà la selezione dei contenuti. Io stesso uso AI come basi per testi».
Collegandoci alla domanda precedente, AI riuscirà a produrre film, videogiochi, canzoni e così via senza l’ intervento dell’uomo? Questo farà impigrire ancora di più l’essere umano che avrebbe tutto subito, privandosi del piacere dell’attesa e che sarebbe sommerso da troppi contenuti multimediali?
«Questo è un bel rischio. In realtà, partendo dall’ultima parte della domanda sì, questo rischio c’è e potremmo presto affrontarlo con un’adeguata attività educativa».
Pensa che il suo lavoro sarà sostituito da Ai?
«No, perché lo stile, le emozioni e il metodo che un insegnante ha non possono esser sostituiti dall’ AI».
La realtà aumentata sostituirà in parte quella normale?
«Sì e credo che sia un bene. Molte mansioni, non solo scolastiche, possono essere fatte con la realtà aumentata e sarà un sostegno alla realtà normale».
Le ricerche su internet verranno sostituite dall’ Ai risparmiando tempo?
«Non ancora perché i browser sono ancora veloci e hanno un database infinito. Per esempio, Chat Gpt, non è ancora più veloce dei browser ma è solo questione di tempo. Prima o poi accadrà».
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