In nero tra le pareti bianche della Sala da Concerto, come note su uno spartito, a tracciare indelebili impronte di infinito sul sentiero della vita: sono i ragazzi e le ragazze dell’Orchestra dell’Indirizzo musicale del Convitto Nazionale Leopardi e del Coro “Insieme Cantando” della secondaria di primo grado che giovedì nell’aula magna dell’Iis Matteo Ricci di Macerata, hanno composto un quadro sonoro di rara bellezza, strappando applausi a scena aperta e inorgogliendo la grande famiglia del Convitto.
Un prodigio di contrasti e incastri tra silenzi e suoni ha dato voce al desiderio di eternità racchiuso in ciascuno di noi, richiamando i versi immortali di Giacomo Leopardi, a cui l’Istituto stesso è intitolato: “… io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando, e mi sovvien l’eterno…”. Molto più di un Concerto di Natale, dunque, quello a cui una platea incantata ha assistito: un abbraccio collettivo, un gioco di specchi emotivo e divertito tra i grandi compositori del passato e i giovanissimi artisti, tra questi e il pubblico, ma anche un esercizio di creatività, l’immersione in un metaverso comune.
Quasi cento gli alunni e le alunne di prima, seconda e terza classe coinvolti, tra Orchestra e Coro, in grado di diventare un corpo e un’anima sola, sotto la bacchetta di una direttrice d’Orchestra d’eccezione, la professoressa Marta Montanari. «Non è magia, anche se così può sembrare – ha affermato con un sorriso la dirigente scolastica Roberta Ciampechini in apertura di serata – ma il risultato di passione e straordinario impegno da parte degli studenti e dei loro insegnanti: Marta Montanari, David Taglioni, Magdalena Fontana, Giovanni Sorana e, per il Coro, Claudia Calamita. Questo spettacolo è il frutto di un lavoro paziente e certosino, costruito con professionalità a scuola da ragazzi e ragazze che hanno approcciato lo studio del flauto traverso, del violino, della chitarra, del pianoforte o del canto solo da settembre, per le classi prime, o al massimo da uno o due anni per le classi seconde e terze. La musica richiede tempo e sacrificio, ma restituisce molto di più. Questo concerto è la prova di come dedizione e costanza possano creare qualcosa di veramente unico» ha concluso la dirigente, ricevendo l’applauso caloroso del pubblico.
Ormai divenuto un must imperdibile del mese di dicembre, il Concerto di Orchestra e Coro del Convitto rappresenta un augurio di prosperità e speranza per il nuovo anno, un dono che gli studenti offrono alla comunità. Il repertorio, affinato in pochi mesi di studio, ha spaziato da brani celebri come “La Bella e la Bestia” e “Lion King” ai classici natalizi “White Christmas” e “Joy to the World”, passando per “Noël Nouvelet” e “Amazing Grace”. I cento sul palco hanno messo nero su bianco non solo una bravura indiscussa e un grande talento, ma anche tutte le emozioni sbocciate nel corso delle lezioni di Coro, Musica d’Insieme e Strumento, dove si impara ad ascoltarsi l’un l’altro e a dare il meglio di sé.
Tra il pubblico, in prima fila, la vicesindaca Francesca D’Alessandro ha portato il saluto delle istituzioni comunali, condividendo anche la sua esperienza personale di genitore, educatrice ed insegnante. «Il Convitto Nazionale di Macerata non è solo una scuola, ma una comunità educativa che prepara i giovani a crescere come persone, cittadini e talenti – ha detto – e lo fa con un’offerta formativa ampia e diversificata, che include il prestigioso Indirizzo musicale e il semiconvitto, offrendo un ambiente dove i ragazzi e le ragazze imparano a costruire relazioni autentiche, a vivere insieme e a valorizzare sia il proprio potenziale che il lavoro di squadra, guidati da un team di docenti ed educatori appassionati e competenti. Attraverso la musica, tutto questo diventa armonia che tocca il cuore».
Un cuore grande, quello del Convitto, rosso come le stelle di Natale che hanno addobbato il palco e palpitante a ritmo di musica per un evento simbolo di come la passione e il talento possano illuminare il futuro.