lunedì, Dicembre 23, 2024

Un calligramma di Annibal Caro
sulla parete della scuola

CIVITANOVA – Inaugurate ieri le opere realizzate dagli artisti Daniele Tozzi dedicata al traduttore dell’Eneide e quella proposta da Giulio Vesprini, un omaggio astratto all’esploratore Silvio Zavatti

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Nuovo murales sulla facciata dell’Annibal Caro dell’istituto comprensivo Via Ugo Bassi. I versi di Annibal Caro diventano il suo volto nell’opera realizzata dall’artista Daniele Tozzi, ieri la cerimonia di inaugurazione anche per l’altra opera realizzata da Giulio Vesprini dedicata a Zavatti. I lavori di street art facevano parte di un progetto triennale portato avanti dall’istituto e che ha permesso la realizzazione di altre opere grafiche anche sulle pareti di altre scuole della città. Un progetto, intitolato “L’archeologia delle parole. Dall’Epigrafe alla Graffiti Art” iniziato prima della pandemia e che a causa delle restrizioni ha subito dei rallentamenti. I ragazzi dell’istituto sono partiti dallo studio delle epigrafi presenti nei portali delle chiese, nei palazzi signorili e negli edifici rurali per scoprire come esse parlino del passato e del presente e siano capaci di tramandare la memoria di un evento storico, di un personaggio o di un’impresa.

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Giulio Vesprini taglia il nastro della sua opera

In questo viaggio di scoperta sono stati accompagnati dagli storici locali come Alvise Manni del Centro Studi Civitanovesi e Annamaria Vecchiarelli, presidente dell’Archeo Club di Civitanova. Il percorso si è concluso quest’estate con la realizzazione di due murales o meglio di due “epigrafi contemporanea” realizzate da Giulio Vesprini e Daniele Tozzi, per commemorare i concittadini di cui le scuole portano il nome. Una memoria “astratta” di Silvio Zavatti che ricorda i colori, gli iceberg e le emozioni dell’esploratore studioso delle terre polari e un ritratto calligramma di Annibal Caro realizzato con i versi del sonetto scritto dal Caro per la sua “patria” Civitanova Marche nel 1532. Presenti all’inaugurazione Roberto Vespasiani, dirigente dell’ufficio scolastico regionale che ha sottolineato l’importanza delle testimonianze scritte su materiale durevole come le lapidi epigrafiche, Carla Sagretti, il preside dell’istituto Maurizio Armandini che ha ereditato un progetto avviato dalla precedente dirigente Antonella Marcatili. Il progetto era coordinato dalle docenti Michela Pettorossi e Cerolini Manuela che hanno ideato e seguito le attività.

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