lunedì, Dicembre 23, 2024

Educare al risparmio …in cucina

MUSEO DELLA SCUOLA - Dalla parsimonia delle famiglie contadine passando per il Libro di Casa Cirio fino ad arrivare alle ricette conservate al museo "Paolo e Ornella Ricca"

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Pochi giorni fa, il 31 ottobre, si è celebrata in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Risparmio. Si tratta di una ricorrenza nata nel 1924 quando, in occasione del I Congresso Internazionale del Risparmio che si svolse presso la sede della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde a Milano, un economista italiano – Maffeo Pantaleoni – tenne un celebre discorso da cui nacque l’idea di dedicare una giornata al risparmio.
01_31-ottobre-giornata-risparmio-212x300Non è un caso che una simile ricorrenza sia nata in Italia. È infatti nota in tutto il mondo – allora come oggi – la propensione degli italiani, più di tutti gli altri popoli europei, a risparmiare.

Quaderno di Spese di casa e campagna: 1882-1897
In effetti la parsimonia appartiene all’etica delle civiltà contadine in cui affonda le proprie radici la cultura italiana. Questa virtù ci è stata tramandata dalle generazioni che ci hanno preceduto, delle quali tutti ricordiamo l’invidiabile capacità di far quadrare i conti rimanendo equilibrio tra la gestione delle spese indispensabili da una parte, e la capacità di non sprecare e riciclare in tutti gli aspetti della vita quotidiana dall’altra.

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Quaderno di Spese di casa e campagna: 1882-1897

I nostri padri e, soprattutto in casa, le nostre mamme, nonne e bisnonne erano delle vere artiste del risparmio! Sapevano dosare il consumo dei combustibili, che si trattasse del legno per la cucina economica, del gas o dell’elettricità (famoso l’uso della “cassetta di cottura” che permetteva di cuocere senza spreco di energia). Erano maestre nel riciclare stoffe, pezze e abiti vecchi, o nella sapiente arte del rammendo che assicurava una lunga vita agli abiti – chi non ricorda, nella propria infanzia, le famose “toppe” di camoscio sui gomiti un po’ lisi o cucite sulle ginocchia dei calzoni del fratellino un po’ esuberante?
Ma soprattutto erano insuperabili nell’evitare gli sprechi di cibo: le mille ricette a base di pan grattato – dalle polpette, ai ripieni alle impanature per la frittura – sono un esempio tra mille di come riciclare il pane secco e farlo diventare un alimento da re!

 

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Il Libro di Casa Cirio per l’anno 1937. Con ricette di Lidia Morelli

Il Libro di Casa Cirio per l’anno 1937. Con ricette di Lidia Morelli
In tutto questo, naturalmente, mamme e nonne gestivano con attenzione i conti di casa e annotavano tutte le entrate e le spese di famiglia. Come? Qualcuno ricorderà quei quadernetti su cui segnavano con la matita, in quella loro grafia fitta fitta, le spese quotidiane, settimanali, mensili. Erano i “quaderni dei conti”, che probabilmente qualcuno di voi conserverà in soffitta: solitamente erano ricavati da vecchi quadernetti di scuola (appunto: riciclati) oppure agendine o taccuini vuoti. Pensate che a Torino esiste il Museo del Risparmio che a questi libretti ha dedicato un’intera mostra.

Molto presto le case editrici iniziarono a stampare vere e proprie agende dedicate proprio a loro, alle madri di famiglia. Questi “Libri di casa” o i “Diari domestici” erano pubblicati da casse di risparmio, da case assicurative ma anche da aziende che operavano nel settore alimentare. Famosa era l’Agenda Cirio per la casa che spopolò negli anni Trenta quando, durante le sanzioni prima e all’avvicinarsi della guerra poi, le casalinghe italiane dovettero imparare a cucinare con quel poco che avevano (Far molto con poco era un titolo di un famoso ricettario, proprio di Donna Clara): mancando gli alimenti freschi usavano le conserve come quelle prodotte dall’azienda campana; scarseggiando la carne, avevano imparato a fare il “brodo finto” – cibo del risparmio per eccellenza – preparandolo con gli “estratti di carne” prodotti anch’essi dalla Cirio.
03_Libro-Cirio_2-208x300Ma la citata Agenda Cirio era particolarmente apprezzata anche per un particolare motivo: perché conteneva le ricette elaborate dalla famosa Lidia Morelli, nota anche con lo pseudonimo di “Donna Clara”. Esperta di economia domestica e in particolare di cucina, la Morelli era autrice di famosi ricettari di cucina e di manuali di economia domestica per le scuole di avviamento professionale femminili. Suo era un ricettario che già nel 1909 aveva riscosso molto successo e che si intitolava “Far molto con poco: l’arte di preparare buoni piatti con i residui della cucina”.

Oggi il risparmio, soprattutto in cucina, è tornato ad essere un argomento centrale per vari motivi perché consumare in modo sostenibile – con attenzione alla provenienza del cibo e soprattutto evitando di sprecarlo – significa rispettare la salute, l’ambiente e l’economia locale (e… non ultimo il portafoglio).
E voi? Conoscete una ricetta del risparmio?

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Le ricette del risparmio al Museo della Scuola

Le ricette del risparmio al Museo della Scuola
Intanto ve ne possiamo regalare una noi, tratta da un manualetto del 1941 intitolato “Non sprecate!”
È una ricetta veloce, proposta “in sostituzione della carne” e che piacerà anche ai bambini. Anzi, il nostro consiglio è di prepararla insieme a loro. Se poi vi capita di ritrovare quel quadernetto di appunti della nonna o quella vecchia “Agenda della casa” abbandonata nel cassetto con tutte le sue preziose ricette… perché non condividerne qualcuna con i lettori di Cronache Maceratesi Junior?
Buon appetito!

Polpettone di magro
Ingredienti:
– Tonno g. 150
– pane grattugiato 2 cucchiaiate
– parmigiano 2 cucchiaiate
– uova n. 2
Mescolare il tutto, riunirlo a forma di cilindro, incartarlo nella carta unta [PS: oggi abbiamo i fogli di alluminio che, ben puliti dopo l’uso, possiamo differenziare e riciclare] legarlo tutto intorno come un salame. Si faccia cuocere in acqua bollente per venti minuti. Tolto dall’acqua farlo raffreddare e tagliarlo a fettine che si ricopriranno con salsa maionese economica.

Salsa maionese economica
Battere due tuorli con 2 cucchiai di olio, in fine aggiungere le due chiare montate a neve e il sugo di mezzo limone.

Salsa di capperi
Pestare i capperi con 2 filetti di acciughe, un fungo o un carciofino sott’olio, se si ha, unire una cucchiaiata di olio sbattuto con il sugo di un mezzo limone e 4 cucchiaiate d’acqua.

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