domenica, Dicembre 22, 2024

Recanati “investe” su bambini e bambine
«La città va ripensata per loro»

POLIS - Il consiglio comunale ha approvato l'adesione alla rete regionale. L'assessora Paola Nicolini: «E' un impegno trasversale di tutti. I più piccoli sono il futuro della comunità, non solo figli di una famiglia»

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A Montefiore è stata sperimentata la città dei bambini e delle bambine

“È difficile fare le cose difficili:
parlare al sordo,
mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate a fare cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi che si credono liberi” (Gianni Rodari)

Recanati entra a far parte della Rete regionale delle città amiche delle bambine e dei bambini. L’adesione è stata approvata ieri sera dal Consiglio comunale di Recanati. la maggioranza dei consiglieri e delle consigliere ha votato a favore dell’iniziativa, mentre tre consiglieri di opposizione Simone Simonacci, Pierluca Trucchia e Benito Mariani hanno espresso la loro contrarietà.

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Paola Nicolini

A spiegare cosa vuol dire aderire alla rete è stata l’assessora Paola Nicolini: «La città è cresciuta in base ad esigenze legate all’adulto, al mondo del lavoro, alla velocità. Questo comporta limiti alle autonomie dei più piccoli. I bambini vengono sempre più settorializzati perchè la città è a misura di persone adulte. L’adesione alla rete invece comporterà impegni profondi. Rimoduleremo la città perchè i bambini trovino opportunità di crescita ed autonomia».

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L’assessore ha spiegato che l’adesione al protocollo che sarà firmato venerdì in Regione comporta un impegno su diversi piani. Il primo è quello della sostenibilità ambientale, mobilità e riqualificazione urbana. «Su questo aspetto Recanati ha già molte qualità, quali paesaggio, orizzonti e qualità di vita».
Il secondo piano è quello della cittadinanza attiva per cui si prevede la formazione di un Consiglio dei più piccoli. E per finire il piano dell’inclusione.
montefiore_recanatiIl progetto è nato a Fano 40 anni fa da Francesco Tonucci da un assunto: se la città è a misura di bambino allora va bene anche per tutti gli altri. Da qui altre proposte dell’assessora: «Avere zone a traffico rallentato, avere tratti con percorsi pedonali protetti, pensare che ci siano commercianti formati che possano garantire ad un bimbo che voglia spostarsi da solo dei punti di approdo, per legami sociali e pacifici. Nelle relazioni cittadine qualcosa si è spezzato per come ci siamo chiusi nelle case e nei giardini recintati. L’adesione alla rete non comporta lavoro solo per gli amministratori, è un impegno che bisogna prendersi come cittadini. E’ un impegno trasversale di tutti. I bambini sono il futuro della comunità, non solo figli di una famiglia».

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Antonio Bravi

Soddisfatto il sindaco Antonio Bravi «Non credevo che in questi primi 100 giorni saremmo riusciti a firmare questo protocollo. Credo che non ci sia nulla che non venga interessato da questo progetto, bello, impegnativo e stimolante»

PROTOCOLLO D’INTESA – Ecco gli impegni per i Comuni che intendono far parte della Rete regionale sono:
1. fornire agli Enti capofila le informazioni utili e necessarie per la ricognizione e la mappatura, individuando e comunicando agli stessi il nominativo di un referente del progetto “Città sostenibili e amiche dei bambini e degli adolescenti” della Regione Marche;
2. comunicare, contestualmente all’adesione alla Rete Regionale, quali tematiche e quali attività si intendono avviare e/o sviluppare nell’ambito del progetto “Città sostenibili e amiche dei bambini e degli adolescenti” (adesione – scheda anagrafica e tecnica allegata);
3. rispettare il diritto alla sostenibilità dell’ambiente urbano (“Diritto alla crescita sana” (artt. 24 e 29) ed il “Diritto allo studio e all’educazione” (artt. 28 e 29) della Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza), attraverso l’adozione delle seguenti linee di indirizzo:
  mettere in atto progetti per garantire strategie di miglioramento della qualità ambientale e della sicurezza degli spazi urbani (es. la mobilità sostenibile casa-scuola, anche al fine di diminuire l’inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell’aria), affinché sia possibile per i bambini sperimentare forme di autonomia e sviluppare senso di appartenenza ai luoghi della vita quotidiana;
  organizzare e realizzare campagne di educazione ambientale proposte dai Comuni capofila o già portate avanti come buone prassi dal Comune stesso;
  promuovere progetti per il benessere dei bambini e degli adolescenti attraverso l’adozione di stili di vita sani e attivi, attenti alla sostenibilità, diffondendo la cultura della sana alimentazione e del movimento;
  promuovere progetti per perseguire e supportare il benessere psico-sociale delle famiglie, a tutela della salute psicologica dei minori;
  aumentare negli adolescenti la consapevolezza dei rischi per la salute psicofisica connessi al consumo di fumo, alcol e sostanze stupefacenti attraverso la promozione di campagne di sensibilizzazione;
  contrastare qualunque forma di dipendenza ivi compresa la ludopatia e l’uso scorretto delle tecnologie digitali;
4) rispettare il diritto alla partecipazione e alla cittadinanza attiva (“Diritto al superiore interesse del fanciullo” (art. 3), il “Diritto all’ascolto delle opinioni ed alla partecipazione dei bambini” (art. 12), il “Diritto alla non discriminazione” (art. 2) ed il “Diritto al gioco” (art. 31) della Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza), attraverso l’adozione delle seguenti linee di indirizzo:
  incentivare, supportare e promuovere l’acquisizione da parte di bambini e adolescenti delle competenze e dei diritti di cittadinanza, attraverso la formazione, l’educazione e l’esercizio della cittadinanza attiva, con l’istituzione di organismi di partecipazione, quali Consigli Comunali dei Ragazzi e Consulte degli Adolescenti, e altre forme da definire e regolamentare,
  operare, attraverso campagne di sensibilizzazione, per la diffusione e la conoscenza tra bambini, adolescenti, famiglie e cittadinanza dei Diritti dell’Infanzia e dei Diritti Umani e impegnarsi per la diffusione di una cultura della legalità, della pace, dell’intercultura, del volontariato,
  operare affinché le città e le scuole divengano reali luoghi di integrazione e di cittadinanza per tutti, attraverso l’organizzazione di eventi volti a prevenire discriminazione e promuovendo attività di mediazione, interazione e scambi interculturali,
  riconoscere il gioco in tutte le sue forme come elemento di interazione sociale e di sviluppo di relazioni affettive positive e life skills, di rispetto delle regole e dell’altro; organizzare eventi legati a questo tema;
5) costituire un Osservatorio Permanente Comunale sulla qualità della vita dei bambini e degli adolescenti, quale organismo di partecipazione del Comune, con ruolo di osservazione, studio e ricerca con funzioni consultive e propositive;
6) partecipare agli incontri formativi e di aggiornamento, insieme agli altri Comuni aderenti alla Rete delle Città Sostenibili dei Bambini e degli Adolescenti, impegnandosi ad essere parte attiva nello scambio delle esperienze e delle buone pratiche;

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