lunedì, Dicembre 23, 2024

«In qualche modo me la cavo sempre,
mi chiamano il mago»

CORRIDONIA - Giorgio Farroni, campione di paraciclismo, a tu per tu con ragazzi dell’Ipsia Corridoni

Giorgio-Farroni

Il campione del mondo di paraciclismo Giorgio Farroni si è raccontato per la prima volta di fronte ai ragazzi e alle ragazze dell’Ipsia F. Corridoni di Corridonia. L’incontro è stato solamente il primo dei diversi eventi preparatori che il Comitato Organizzativo della Coppa del Mondo di paraciclismo, l’evento sportivo in programma dall’8 al 12 maggio, ha organizzato in vista della manifestazione internazionale a cui parteciperanno ben 38 nazioni. «Abbiamo voluto dare la possibilità di incontrare nella scuola un campione del mondo, ha portato anche la maglia e la sua nuova bicicletta, si tratta quindi di un’esperienza unica – ha dichiarato Fiorenzo Pettinari, coordinatore delle attività scolastiche per il progetto “scuole” della Coppa del Mondo – un percorso, quello tra il comitato organizzativo e le scuole, che andrà consolidandosi in tutto il periodo di preparazione e di organizzazione della Coppa del Mondo. In questi mesi, grazie anche alla collaborazione degli altri insegnanti, abbiamo dedicato letture specifiche per sensibilizzarli al tema e all’incontro con il campione».

La-tortaI ragazzi e le ragazze infatti, nel corso della mattinata, dopo i saluti della dirigente dell’istituto Anna Maria De Siena, hanno letto a Giorgio Farroni, alcuni brani tratti dalla pubblicazione di Clelia Rumachella Farroni, la mamma di Giorgio, “C’era una volta…il mago”. Numerose sono state le domande che gli studenti e le studentesse hanno rivolto a Giorgio Farroni, che hanno partecipato con entusiasmo e attenzione sentita al racconto delle tante sue imprese.

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«Il mago è il soprannome che mi hanno dato, perché in un modo o nell’altro, senza sapere nemmeno io come, riesco a cavarmela sempre, proprio come facessi una magia – ha detto Giorgio Farroni – anche alle ultime Olimpiadi di Rio De Janeiro, quando la sera prima fui preso da una gravissima intossicazione alimentare: mi dissero di partire comunque per poi fermarmi, dato il mio stato di debilitazione, ma io non mollai, e riuscì ad arrivare persino quinto».

Giorgio-Farroni-1-1024x683Presente anche il padre di Giorgio Farroni, Carlo: «Fin da piccolo, nonostante la distonia emiplegica alla parte destra del corpo, è stato animato dalla passione per lo sport, era il più spericolato di tutti, dalle motociclette ai kart, fino a quando mi disse “Papà, voglio provare con la bicicletta”». Hanno partecipato all’incontro anche Mario Cartechini, presidente del Club Corridonia, che si è detto entusiasta per l’accoglienza e la partecipazione della scuola, così come il sindaco di Corridonia Paolo Cartechini, che ha maggiormente sottolineato come l’evento sportivo ormai imminente possa essere una grande opportunità per far crescere tutta la comunità, visti gli importanti contenuti etico-sociali che lo sport paralimpico porta con sé. Hanno portato il loro caloroso saluto anche il responsabile provinciale Coni Giovanni Illuminati e il maresciallo comandante Giammario Aringoli.

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