lunedì, Dicembre 23, 2024

«Il nostro viaggio
tra la pittura di Lorenzo Lotto
e le Marche ferite dal sisma»

MACERATA - La mostra allestita a Palazzo Buonaccorsi vista con gli occhi di 5 studenti e studentesse del liceo artistico "Cantalamessa"

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di Arianna Veroli, Ludovica Menghi, Rebecca Bordoni e Lorenzo Rastelli*
(Foto Chiara Cognini)

Noi alunni e alunne del liceo artistico e stagisti di Cronache Maceratesi, abbiamo avuto l’opportunità, nei giorni di Alternanza,  di visitare la mostra di Lorenzo Lotto nello storico Palazzo Buonaccorsi a Macerata. Ad aspettarci all’entrata c’era Carlo Scheggia, la nostra guida, che ci ha presentato l’esposizione.

Il palazzo è finemente decorato in stile barocco, ospita opere dell’artista veneto, provenienti da tutto il mondo. Nel 1506 si fermò nelle Marche, invitato dai domenicani di Recanati, trovando un territorio ricco e affascinante. Qui terminò il polittico per la chiesa di San Domenico.

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All’entrata della mostra, vi sono stendardi raffiguranti immagini biografiche su Lorenzo Lotto, accompagnate dalle sue opere più famose. Nella stanza successiva vi sono documenti storici e schermi interattivi con le relative informazioni. Il suo stile pittorico si caratterizza principalmente per i suoi colori vivaci, i tratti bizantini (come le lumeggiature in oro e pietre preziose), orizzonte alto e dalla ripetitività delle figure, come ad esempio San Girolamo.

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Sala dell’Eneide (Palazzo Buonaccorsi)

Alcuni dipinti sono inediti, come la “Venere adornata dalle Grazie” di collezione privata, pubblicata da Zampetti nel 1957 e rimasta all’oscuro per sette decenni, l’opera è stata restaurata con una minuziosità tale, da attirare l’interesse dell’osservatore. Essa  si presenta splendida, con la sua atmosfera eterea.  Un altro aspetto curioso della mostra è la cornice vuota della famosa “Madonna di Osimo” realizzata da Lotto intorno agli anni 30’ del 500 e rubata dalla chiesa dei minori osservanti nel 1911, lo stesso anno del furto della Gioconda. A differenza del capolavoro leonardesco, il dipinto non fu mai recuperato e  la sua assenza, produce agli occhi di chi guarda, una sensazione malinconica e inquieta.

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Venere adornata dalle Grazie

Alla fine della visita di questa mostra, è inutile dire che le emozioni che si provano sono contrastanti, da un lato rimane il ricordo della pittura acida e inquieta di Lotto, dall’altro lato, un pensiero  va al territorio marchigiano,  che nonostante colpito dal sisma, mostra le sue ricchezze e bellezze.

 

*Arianna Veroli, Ludovica Menghi, Rebecca Bordoni e Lorenzo Rastelli, 4D del liceo artistico “Cantalamessa”. Articolo realizzato nell’ambito del progetto di Alternanza scuola lavoro

 

 

 

 

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