lunedì, Dicembre 23, 2024

Ti spiego il referendum:
guida pratica per bambini
(parte 2)

VOTAZIONI - Nella seconda parte della guida al voto per spiegare ti spieghiamo cosa accadrà dopo il 4 dicembre, illustriamo in cosa consiste la riforma del senato e cosa si intende con la parola "Politicizzato"

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La costituzione italiana

Nella prima parte della nostra guida (leggi l’articolo) abbiamo spiegato che cos’è la Costituzione italiana, che cosa è un referendum e perchè è stato richiesto dal governo Renzi. Ma ci siamo lasciati con un grosso interrogativo: a che cosa si riferiscono le posizioni del SI’ e quelle del NO? Ora entriamo più nel dettaglio e cerchiamo di capire cosa vogliono le due parti opposte.

si-noPer cominciare bisogna chiarire subito un punto: chi voterà Sì darà ragione all’attuale sosterrà le riforme del governo Renzi. In caso di vittoria dei Sì queste passeranno e la Costituzione sarà cambiata. Chi voterà No invece si oppone alle proposte di Renzi. Se vincerà il No la riforma sarà bocciata e le cose resteranno come sono attualmente. In futuro, se necessario, sarà possibile elaborare un’altra riforma e ricominciare tutto dall’inizio. Poi ci sarà anche chi non voterà, per scelta o perchè magari in quel giorno sarà impegnato. Il loro “non voto” non cambierà nulla perchè in ogni caso il risultato che uscirà dalle votazioni sarà quello definitivo. Infatti non serve un numero minimo di votanti (quorum). Per votare bisogna aver compiuto i 18 anni d’età.

braccio-di-ferroIl primo motivo per cui questo referendum è diventato così scottante, ancora prima di analizzare i contenuti della proposta, è che è stato trasformato dai politici in un sostegno o un attacco al governo in carica. La prima valutazione non è quindi sulle riforme ma sulle persone che le hanno proposte. In questo caso si usa una parola che sicuramente avrai già sentito, si dice che è stato politicizzato.
Andiamo a vedere il punto più importante della riforma.

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Palazzo Madama a Roma dove si riunisce il Senato

LA RIFORMA DEL SENATO – Il Parlamento italiano è composto da due assemblee, dette camere: la Camera dei deputati (Montecitorio) ha 630 membri mentre il Senato della Repubblica (Palazzo Madama) ne ha 315. Inoltre ci sono i senatori a vita il cui numero può variare. Oggi l’Italia utilizza un sistema chiamato bicameralismo perfetto cioè le due Camere hanno esattamente gli stessi poteri e le stesse funzioni. La riforma non elimina dunque il Senato, ma lo modifica. Il nuovo Senato sarà composto da 100 senatori e i suoi poteri saranno più limitati. Questi non saranno più eletti direttamente dai cittadini ma scelti tra i sindaci e i consiglieri regionali dai Consigli regionali. Il governo Renzi vede nella riduzione del numero dei senatori un notevole risparmio economico e, con l’abolizione del bicameralismo perfetto, dice che sarà più facile governare il paese perchè ci saranno meno ostacoli al passaggio delle leggi. La lentezza della politica è infatti indicata da più parti come una delle ragioni per cui molte cose in Italia vanno a rallentatore.

Il parlamento italiano
Il Parlamento della Repubblica italiana

Sulla necessità di rivedere il bicameralismo perfetto sono quasi tutti d’accordo. Chi sostiene il No però crede che le riforme proposte dal governo Renzi siano fatte male e poco efficaci. Mentre il lato del Sì sostiene che si risparmieranno circa 500 milioni di euro, chi difende il No dice che non è vero perchè, pur riducendo il numero dei senatori sarà necessario spendere più soldi per pagare le trasferte ai sindaci e ai consiglieri regionali del nuovo Senato quando dovranno recarsi a Roma. Inolte a chi difende il No non piace l’idea che i cittadini non potranno eleggere direttamente i senatori. Secondo il No il senato così composto non rappresenterà i cittadini ma ridurrà la possibilità di espressione e di democrazia di questi ultimi.

Questo, anche se è il più importante, è solo uno dei punti della riforma. Continua a seguirci e ti sveleremo anche gli altri aspetti e imparerai anche cosa è il “combinato disposto” e perchè, nonostante la riforma parli di Senato, è importante conoscere anche la legge dell’Italicum.

 

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