lunedì, Dicembre 23, 2024

Dal Conero all’Ungheria,
sulle ali di una beccaccia col gps

ANIMALI - Il parco del Monte Conero ha aderito al progetto nazionale per seguire le migrazioni di questi simpatici e interessanti uccelli, grandi e astuti viaggiatori. Grazie a un anellino trasmittente posto sulla zampa i ricercatori hanno potuto osservare i loro spostamenti

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Un esemplare di beccaccia in volo

Dal Monte Conero all’Ungheria, 420 chilometri sulle ali di una beccaccia. E’ il progetto del parco regionale del Conero, coordinato dall’Istituto Superiore Ricerca e Protezione Ambientale (Ispra), per monitorare le migrazioni di questi interessantissimi uccelli. La beccaccia, nome scientifico Scolopax rusticola, è un uccellino con un becco a punta di 6/8 cm ed un peso di 230-380 grammi. I colori delle sue piume sono mimetici e si adattano all’ambiente che frequenta. Vive in Europa, in Gran Bretagna e in Asia fino alla Cina, alla Mongolia e al Tibet. In Italia si trova nel periodo tra ottobre e marzo, nei boschi di betulle, carpini, frassini, querce, robinie, castagni, ontani, larici e faggi, ma anche abeti e pini.

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Una beccaccia

Nelle piume della sua ala esiste una particolare penna detta “pennino del pittore” che appunto serve ai pittori per i lavori di precisione sulle tele. In Italia è considerata la regina dei boschi per la sua maestosità e per la difficoltà nella cattura. Purtroppo la legge permette di cacciarla e in passato le si faceva la posta, la si aspettava cioè nei luoghi dove si fermava per mangiare. Oggi tale pratica, detta la posta infame, è proibita poiché in quelle occasioni la beccaccia risulta essere particolarmente vulnerabile per il volo troppo regolare e quasi a farfalla. Infatti normalmente è molto abile e difficile da catturare perchè mette in atto varie tecniche per nascondersi all’olfatto dei cani e, quando costretta ad involarsi, riesce a rendersi quasi imprendibile al cacciatore utilizzando le sue grandi doti di volo veloce e zigzagante.

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La beccaccia monitorata sul monte Conero

Il progetto del parco del Conero si basa sulla creazione di una rete di stazioni di controllo per identificare la fenologia (scienza che studia i comportamenti degli animali in relazione al clima), uso dell’habitat e tassi di sopravvivenza della specie. Il parco regionale del Conero, ha aderito al Progetto dal 2013, e si è rivelato uno dei centri più importanti, a livello nazionale, durante le delicate fasi migratorie e di svernamento (passaggio dell’inverno) della specie.

beccaccia-3 Nel periodo di studio circa 70 esemplari sono stati dotati di un anellino che ne permetteva di tracciare gli spostamenti e di questi 7 sono già stati ricatturati. Di particolare interesse un esemplare che è stato inanellato il 2 febbraio 2014 al Conero golf e ricatturato in Ungheria a oltre 420 km di distanza, dopo oltre un anno, il 18 marzo 2015. Altri due esemplari inanellati nel territorio di Sirolo sono stati ricatturati dopo due anni esattamente nello stesso luogo della prima cattura, dopo aver compiuto per due volte la migrazione verso i siti riproduttivi dei Monti Urali (in Russia). In conclusione si può affermare che il parco del Conero costituisce un vero e proprio “santuario” per la conservazione della Beccaccia e di molte altre specie di uccelli.

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I 420 chilometri compiuti dalla beccaccia fino in Ungheria

 

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