lunedì, Dicembre 23, 2024

Come prevenire obesità
e disturbi alimentari
negli adolescenti

I 5 consigli del dottor Amedeo Giorgetti, specialista in Scienze dell'alimentazione

Amedeo Giorgetti
Amedeo Giorgetti

di Amedeo Giorgetti*

L’Accademia Americana di Pediatria (Aap) ha pubblicato il 22 agosto 2016 le linee guida su come aiutare gli adolescenti a non sviluppare l’obesità e i disturbi dell’alimentazione. La conoscenza e la diffusione di tali linee, basate sulla evidenze scientifiche, è assolutamente importante anche nel nostro paese, dove tali problematiche sono purtroppo molto frequenti.
Nel corso degli ultimi trent’anni la prevalenza dell’obesità negli adolescenti è quadruplicata e attualmente circa il 30% degli adolescenti ha una condizione di sovrappeso o di obesità. Sebbene i dati recenti suggeriscano che il tasso si stia stabilizzando, il dato è preoccupante perché l’obesità è associata a un aumentato rischio di problemi di salute in età adulta, come il diabete e le malattie cardiovascolari. Allo stesso modo, i disturbi dell’alimentazione rappresentano il terzo problema di salute più comune negli adolescenti dopo l’obesità e l’asma.
Le linee guida  sottolineano che esiste un’associazione tra il tentativo di controllare il peso e lo sviluppo dei disturbi dell’alimentazione negli adolescenti, ma anche che la prevenzione dell’obesità correttamente condotta non favorisce lo sviluppo dei disturbi dell’alimentazione.
Secondo le linee guida dell’Aap un approccio sostenibile alla prevenzione dell’obesità e dei disturbi dell’alimentazione dovrebbe concentrarsi meno sul peso e più sulla modificazione salutare dello stile di vita all’interno della famiglia.

Come tenere i figli adolescenti lontani da obesità, anoressia e bulimia? Queste le 5 regole
1) Non incoraggiare le diete drastiche perché sono all’origine dei disturbi alimentari. Secondo le ultime stime dell’Aap, infatti, i ragazzi che seguono regimi alimentari restrittivi sono 18 volte più esposti ai rischi, rispetto a chi non li segue, di incappare nell’anoressia.
2) Cercare di pranzare e cenare sempre insieme ai figli. In questo modo, li si abitua a comportamenti alimentari corretti. Che prevedono, tra le altre cose, l’assunzione regolare di porzioni di frutta e verdura.
3) Non insistere con i consigli sul peso perché vengono percepiti negativamente dai ragazzi. Spingendoli a mangiare male per l’ansia, la vergogna o per dispetto.
4) Non scherzare, né offendere sui chili di troppo o sull’eccessiva magrezza. Ed evitare che anche amici e conoscenti lo facciano. Perché, come dimostrato dall’Aap, causa una ferita che spinge all’assunzione di comportamenti alimentari sbagliati anche in età adulta.
5) Promuovere tra i figli l’importanza dello sport e della sana alimentazione senza mettere loro pressioni. È stato dimostrato che in questo modo i teenager sono meno ansiosi, hanno una percezione meno distorta del loro corpo e ne sono più soddisfatti rispetto ai figli di chi insiste con dieta e privazioni.

*Amedeo Giorgetti, laureato in Medicina e Chirurgia, specializzato in Scienza dell’alimentazione, riconosciuto dal First certificate of training in Eating desorders and Obesity, fondatore e segretario nazionale della Società italiana di alimentazione e sport e professore a contratto all’università di Camerino dal 2007 al 2010

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