venerdì, Gennaio 24, 2025

Al “Varnelli” si nuota “In acque libere”

CINGOLI - Il progetto è realizzato dalle docenti Giulia Tartaglini e Marta Gambella in collaborazione con il Centro Nuoto Macerata

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Gli istruttori e le istruttrici

Una società realmente inclusiva, in cui il principio di uguaglianza si traduce quotidianamente in azioni concrete volte a garantire il diritto all’educazione e all’istruzione, grazie a una varietà di progetti capaci di coinvolgere tutti e tutte. L’Ipseoa Varnelli di Cingoli ce la mette tutta perché sia così. L’inclusione, infatti, è un valore fondante della scuola, che si concretizza in iniziative che mettono al centro il rispetto e la valorizzazione delle diversità. Tra i molti progetti inclusivi spicca In Acque Libere, realizzato dalle docenti Giulia Tartaglini e Marta Gambella in collaborazione con il Centro Nuoto Macerata. Questo progetto, sperimentato già nel corso del precedente anno scolastico, si distingue per il suo approccio di didattica orientativa: il nuoto diventa un’occasione per favorire lo sviluppo di autonomie personali, abilità sociali e benessere psicologico in ragazze e ragazzi con disabilità e diventa occasione di formazione per gli studenti e le studentesse della classe quinta indirizzo “Accoglienza turistica, sport e benessere”.

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Con il supporto degli istruttori Fin in forza al Centro Nuoto Macerata, affiliato a federazioni paralimpiche come Finp, Fisdir, Fssi e Cip, e partner dell’Associazione “Anthropos”, leader nello sport integrato, i ragazzi e le ragazze della classe 5ATBTs possono acquisire competenze organizzative, gestionali e relazionali spendibili nel mondo del lavoro una volta conseguito il diploma. Il progetto, infatti, prevede alcune ore di formazione teorica in classe e sette lezioni in vasca con il coinvolgimento dei ragazzi e delle ragazze con disabilità. Franco Pallocchini, team manager del Centro Nuoto Macerata nonché consigliere della Fin Marche, ha introdotto il concetto di disabilità e di come lo sport, in questo caso il nuoto, vada visto come occasione di inclusione.

Ha poi sottolineato come una formazione specifica degli istruttori sia fondamentale per evitare di cadere negli errori-stereotipi più frequenti quando si parla di sport integrato: il fine ultimo deve essere quello di proporre attività adeguate in linea con le possibilità dei ragazzi con disabilità, con l’obiettivo di sviluppare al meglio le loro potenzialità.
«Si tratta – scrive la scuola in una nota – di una vera e propria palestra di cittadinanza attiva: la cooperazione tra compagni, sia durante le attività sportive che nei momenti organizzativi, favorisce lo sviluppo di relazioni positive e il miglioramento del benessere individuale e collettivo. Ogni studente, con e senza disabilità, si allena a rispettare le regole, i tempi e le necessità degli altri, costruendo un senso di appartenenza e di responsabilità condivisa. Con iniziative come In Acque Libere, l’Ipseoa “Varnelli” dimostra che l’inclusione è una scelta educativa e culturale che arricchisce tutti e tutte: chi la vive, chi la pratica e chi la promuove. Una scuola inclusiva è una scuola per il futuro».

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