
“Un borgo per crescere insieme”, laboratori creativi con quattro generazioni per raccontare passato, presente e futuro di Sarnano. Sono stati presentati sabato i due lavori conclusivi del progetto, finanziato nell’ambito del programma “BenessereInComune” del Dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, co-finanziato dal Comune di Sarnano e organizzato da Aps Circolo di Piazza Alta.
Un’installazione artistica e un podcast hanno restituito alla cittadinanza due prospettive essenziali: lo sguardo visionario sul futuro e la memoria viva del passato, raccontate attraverso la creatività e la sensibilità di bambine, bambini, ragazze e ragazzi tra i 7 e i 14 anni e non solo.
«Nel laboratorio “Visionari” – si legge in una nota dell’associazione – condotto da formatori qualificati come Francesco Facciolli e Scilla Sticchi, bambini e bambine dai 7 ai 10 anni hanno ideato l’installazione “La Sarnano del futuro la vedo così”, realizzata con materiali di riciclo, tra cui anche i libri provenienti da una biblioteca dismessa».
Il borgo immaginato dai piccoli artisti è colorato, accogliente, pieno di diversità e sogni, con spazi dedicati alla creatività, alla cultura e alla condivisione, come la Casa delle Arti e la Casa dei Sogni.
«I bambini di oggi sono figli nostri – ha ricordato Francesco Facciolli – sta a noi il compito di essere d’esempio e di dar loro le opportunità per esplorare il loro potenziale e costruire il futuro».
«È questo il senso di tutti i laboratori che abbiamo inserito nel grande progetto Un borgo per crescere insieme – hanno commentato i rappresentanti di Aps Circolo di Piazza Alta – creare occasioni per far emergere il talento, il desiderio e la visione dei più piccoli, all’interno di una comunità che sa ascoltare e accompagnare».
L’altro lavoro presentato è il podcast “Memorie Vive”, nato da un’idea di Isabella Tomassucci e realizzato durante il laboratorio di narrazione sonora condotto da Stefano Monti e Fabio Michettoni di Lunastorta Produzioni. Le ragazze e i ragazzi coinvolti hanno intervistato testimoni di diverse generazioni per raccogliere e trasformare in forma audio i ricordi della comunità.
«Il racconto orale viso a viso, a cui siamo sempre meno abituati, crea legami, sviluppa la capacità d’ascolto attivo e l’empatia, fondamentali per una comunità sana. Ogni racconto sembra una fiaba, ma è una storia vera. Sono tante storie vere. Le storie della comunità di Sarnano, raccontate in prima persona da chi le ha vissute per tramandarle ai bambini che oggi guardano il mondo e giocano in modo un po’ diverso»
Nel primo episodio, già disponibile su Spotify e YouTube, si racconta l’infanzia durante la Seconda Guerra Mondiale, grazie alle voci di preziosi testimoni che hanno vissuto l’infanzia negli anni Quaranta, negli anni Sessanta, negli anni Ottanta e Novanta.
Il progetto, attivo da luglio 2024, si è composto di diverse attività: teatro e cinema all’aperto, laboratori di lavoro a maglia, pasta di ceramica, lettura ad alta voce, podcast e arte. Le varie azioni hanno coinvolto oltre 80 partecipanti tra i 7 e i 14 anni nei vari laboratori, 18 volontari della Banca del Tempo, e ha visto la partecipazione di oltre 150 spettatori ogni sera ai sei spettacoli estivi, rafforzando un tessuto sociale intergenerazionale fatto di creatività, scambio e comunità.
«Crediamo fortemente nel valore educativo e sociale di questo format – conclude il Circolo di Piazza Alta – e siamo felici di sapere che il Comune di Sarnano ha espresso la volontà di replicarlo nei prossimi anni. Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno partecipato, i volontari, i bambini, i ragazzi e le famiglie che ci hanno seguito con entusiasmo, e in particolare le due amministrazioni comunali che si sono succedute nel corso del progetto: quella guidata da Luca Piergentili, che ci ha affiancato nella pianificazione, la programmazione e l’ideazione delle attività, e quella attuale guidata da Fabio Fantegrossi, che ne ha accompagnato lo svolgimento con disponibilità e supporto operativo. Questo progetto ci ha ricordato che un futuro può crescere con le radici ben piantate nella memoria. E quando a costruirlo sono le generazioni insieme, può diventare davvero un futuro condiviso, vivo e possibile».
Per info e approfondimenti: Circolo di Piazza Alta www.ilcircolodipiazzaalta.it
ilcircolodipiazzaalta@gmail.com
“Memorie Vive” – Episodio 1
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