
L’aggressione di un 17enne a una capotreno avvenuta sulla linea Bologna Ancona. Non è accaduto veramente, o meglio, purtroppo è accaduto davvero ma in circostanze diverse e con protagonisti differenti, e l’episodio ha dato lo spunto per il caso studio per “Va in scena la giustizia riparativa”, il laboratorio promosso da Unimc per alcune classi dell’Istituto Da Varano di Camerino ieri mattina.
A proporlo le docenti Unimc Paola Nicolini, Lina Caraceni e Tiziana Montecchiari con Veronica Guardabassi, Michele Feliziani, Alessandro Maranesi, Benedetta Smargiassi e la giornalista Alessandra Pierini. Coordinatrice del progetto interna alla scuola è stata la professoressa Michela Fava.

Dopo i saluti del dirigente Francesco Rosati che ha fortemente voluto l’iniziativa, i partecipanti e le partecipanti sono stati divisi in sette gruppi e, guidati dai referenti di Unimc, si sono messi nei panni dei vari protagonisti del fatto ma anche della comunità in cui è avvenuto quindi il 17enne, la vittima, i genitori del 17enne, gli amici del 17enne, gli altri passeggeri, i carabinieri e i giornalisti.
Hanno quindi dibattuto sulle loro azioni e su una posizione rispetto a quanto accaduto, con particolare attenzione ad una eventuale assunzione di responsabilità e alla disponibilità ad un confronto.
«Abbiamo notato – ha spiegato al termine la professoressa Paola Nicolini – un cambiamento nei ragazzi e nelle ragazze presenti, sia nel modo di approcciare la vicenda che nel modo di considerare le persone di cui si parlava nella notizia».
Una esperienza significativa, quella dell’approccio alla giustizia riparativa che Unimc sta portando avanti con convinzione e che propone alle scuole della provincia un approccio innovativo e aperto all’altro.