lunedì, Marzo 31, 2025

“E se quelli m’ammazzano, tu che cosa fai?”, una giornata in ricordo delle vittime di mafia

MACERATA - Il liceo Artistico "Cantalamessa" ha ospitato un'importante assemblea d'istituto in due momenti: la presentazione dell'associazione libera e lo spettacolo teatrale sulla vita di Peppino Impastato messo in scena dagli studenti

Un momento dell’assemblea

Il liceo Artistico “Cantalamessa” ha ospitato un’importante assemblea d’istituto in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie giovedì in aula magna. L’incontro ha rappresentato un momento di riflessione collettiva per onorare le vittime innocenti delle mafie e per rafforzare l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata.
Il programma dell’assemblea si è articolato in due momenti principali. Il primo è stato un intervento dell’Associazione “Libera”, che ha illustrato le sue attività sul territorio e raccontato le storie di due vittime emblematiche, Ciro Colonna e Peppino Impastato. I volontari di “Libera”, Pamela Pierucci, Giulia Pranzetti e Leonardo Mazzieri, hanno condiviso con gli studenti storie di coraggio e resistenza, sottolineando l’importanza della memoria e dell’impegno civile. Il secondo momento è stata la rappresentazione dello spettacolo teatrale “E se quelli m’ammazzano, tu che cosa fai?”, messa in scena dai ragazzi e dalle ragazze del Liceo Artistico.
Lo spettacolo, che narra la storia di Peppino Impastato e della madre Felicia Bartolotta, ha coinvolto il pubblico in un’emozionante riflessione sulle difficoltà e le sofferenze di chi ha scelto di opporsi alla mafia. Secondo i volontari, «lo spettacolo è stato quest’anno il modo migliore per celebrare il 21 marzo, Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Infatti, i giovani attori e attrici, recitando, hanno dimostrato non solo di aver fatto propria la memoria di Peppino Impastato, ma sono riusciti anche a trasmetterla a tutti i presenti, l’hanno resa viva. Inoltre, si sono dimostrati consci del fatto che la memoria delle vittime innocenti delle mafie sia un dovere civico collettivo, sicuramente gravoso e che perciò necessita di essere condiviso con tutti e tutte, non solo il 21 marzo ma per l’intero anno».
Gli studenti del Liceo Artistico, quindi, sotto la direzione della professoressa Calistri, che ha curato la scrittura del copione, hanno interpretato con grande passione i personaggi del dramma. I protagonisti dello spettacolo, Ettore Lucio Tipo, Mariaelena Rociola, Breda Herbert Taylor, Giovanni Grano, Fabio Bufalini, Filippo Ponzelli e Alessandro Andreucci, hanno dato vita a una rappresentazione intensa e significativa, riuscendo a trasmettere con forza il messaggio di memoria e impegno.
«L’intera mattinata è stata ricca di momenti di riflessione e acquisizione di consapevolezza. Gli studenti hanno potuto conoscere storie di vittime di mafia che altrimenti non avrebbero saputo, e hanno compreso che il silenzio uccide. Solo con la forza della memoria e la legalità possiamo costruire un mondo più giusto» ha commentato la professoressa.
Giovanni Grano, che ha interpretato Giovanni, il fratello di Peppino, ha raccontato: «L’esperienza è stata educativa e sicuramente impegnativa; sono entrato empaticamente nel personaggio di Giovanni e mi sono affezionato a lui».
Breda Herbert Taylor ha sottolineato l’importanza dell’esperienza: «Lo spettacolo è stato un momento davvero speciale e unico. È stata una buona occasione per esprimersi nella recitazione e nel canto».
Mariaelena Rociola, nei panni di Felicia Bartolotta, ha aggiunto: «Ho apprezzato molto l’opportunità che la professoressa ci ha offerto e la fiducia che ha riposto in noi. Tutti insieme, collaborando, siamo riusciti a realizzare un importante spettacolo. Ogni tanto è bello variare e non si impara soltanto andando a scuola. Grazie a questa rappresentazione ho conosciuto nuovi personaggi, nuove vite e altre realtà. Spero che questo sia valso anche per i ragazzi che erano tra il pubblico e che qualcosa di significativo sia arrivato anche a loro».
Aggiunge Ettore Tipo Lucio, nel ruolo di Peppino Impastato: «È stata un’esperienza davvero interessante ed importante. Partecipare a questo spettacolo è stato molto bello per me, mi ha fatto sentire parte di qualcosa di grande. Ho imparato tante cose sia per il messaggio che per come è stato realizzato. Durante le prove c’era un bel clima, ci aiutavamo a vicenda e ognuno metteva la sua idea. Salire sul palco e vedere le reazioni del pubblico è stata un’emozione fortissima, una cosa che non si dimentica facilmente. Per me il teatro è una delle cose più belle che ci sia. È un modo per esprimersi, per raccontare qualcosa, ma anche per capire meglio se stessi e gli altri. Quando recito mi sento libero, sento che posso dire cose importanti anche senza usare sempre le mie parole. Il teatro fa pensare, emozionare, unisce le persone. Spero di poter continuare a farlo, perché mi fa stare bene. Ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile questa esperienza, perché per me ha significato molto. È stato bello far parte di questo progetto e ne sono davvero felice».
La riuscita dell’evento è stata anche il frutto della collaborazione con l’indirizzo Audiovisivo e Multimediale, fondamentale per la realizzazione delle riprese e delle fotografie. I professori Marco Cristofori, Cristiana Torresi, Veronica Mastrogiacomi, Riccardo Seri e Giulia Gianfelici, insieme agli alunni e alle alunne delle classi 4°D e 5°D, hanno svolto un lavoro tecnico di grande qualità che ha arricchito ulteriormente la rappresentazione. Per la parte musicale, l’alunno Leone Adami della classe 3°D si è occupato delle composizioni, mentre la grafica della locandina è stata realizzata dall’allieva Marika Bonzanni della classe 5°D.

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