
Al Palazzo Buonaccorsi di Macerata il tempo sembra giocare a nascondino tra passato e futuro. Un passo e si è immersi nelle antiche leggende di Ercole, un altro passo e ci si ritrova in sale dove è invece il futurismo di Ivo Pannaggi a fare gli onori di casa. Uno stesso luogo che consente, al pari di una macchina del tempo, di andare a spasso nella storia tra epoche diverse, mentre le finestre si aprono come palchi sul maestoso spettacolo del paesaggio marchigiano, dai dolci colli al Conero.
Le classi prime e terze della scuola secondaria del Convitto hanno avuto il privilegio di vivere, in queste settimane, uscite che hanno mescolato storia, educazione civica, arte e creatività, alla scoperta di mondi lontani, eppure straordinariamente vicini, nel cuore della nostra città.

Le classi prime sono state accolte nella dimensione dorata dei miti greci, all’ombra di un eroe che ha fatto la storia della famiglia Buonaccorsi e dell’intera umanità: Ercole. Il Palazzo Buonaccorsi, opera dell’architetto Giovanni Battista Contini, allievo del Bernini, è stata la splendida cornice di un affascinante viaggio tra le dodici fatiche di Ercole, spiegate passo passo dalle guide di Macerata Musei. Il proprietario del palazzo, Raimondo Buonaccorsi, affascinato dalla mitologia, aveva infatti trasformato la casa in un omaggio al semidio, disseminando ovunque, dai cortili ai soffitti, riferimenti alla sua forza e al suo destino. Un simbolo di resilienza – ha spiegato la guida – della capacità di resistere alle avversità e alle mostruosità del mondo, domandone gli aspetti più bestiali e terrificanti. Alunni e alunne hanno potuto ascoltare la sua storia al contempo così umana e così divina sotto gli occhi di un Olimpo in festa per le nozze di Bacco e Arianna, nell’abbraccio sontuoso della Sala dell’Eneide.

Per le classi terze, l’esperienza è invece iniziata dall’altra parte della linea del tempo, con un viaggio nell’universo di Ivo Pannaggi, artista che ha saputo immaginare un mondo diverso, fatto di velocità, armonia di contrasti e innovazione. La visita ha avuto inizio con un racconto sulla vita del geniale maceratese, nato nel 1901, che ha rivoluzionato la pittura e il design in modo unico, contribuendo a far diventare Macerata uno dei centri del Futurismo. I ragazzi hanno esplorato i suoi capolavori e respirato l’aria di un’epoca che cercava di reinventare ogni cosa, anche lo spazio in cui vivere. Oltre a dipinti, installazioni multimediali e mobili d’avanguardia, i nostri studenti hanno potuto fare un salto nel tempo e nello spazio per entrare a casa Zampini, uno dei primi esempi di architettura di interni futurista, di cui sono stati ricostruiti alcuni ambienti con gli arredi originali di “Ivo il creativo”.

La visita è proseguita per tutte le classi al piano inferiore, dove, passando attraverso l’elegantissimo Museo della Carrozza, che racconta storie di viaggi sfarzosi dei secoli scorsi, i ragazzi hanno avuto la possibilità di partecipare a interessanti laboratori creativi, tra comic strip mitologiche, puzzle fotografici e opere di design futurista a moduli bianchi e neri.
A chiudere la visita, un giro virtuale in carrozza, che ha fatto sentire i ragazzi protagonisti di un’esperienza unica, come se viaggiassero davvero nel tempo tra passato e futuro.
«I costi delle uscite – ha ricordato la dirigente scolastica Roberta Ciampechini – sono stati interamente coperti grazie ad un premio in denaro vinto lo scorso anno dalla nostra scuola, rendendo l’esperienza ancora più speciale e accessibile a tutti gli studenti».
Una giornata che resterà nei cuori di alunne e alunni, ispirandoli a guardare la propria città e il mondo con occhi nuovi, tra l’eredità del passato e le infinite possibilità del futuro.






