Grande partecipazione lunedì al teatro Lauro Rossi a Macerata, dove 400 tra rappresentanti delle istituzioni, docenti e dirigenti scolastici, studentesse, studenti e cittadini, hanno assistito allo spettacolo “Guardami negli occhi. In nome di Madama Butterfly”, un momento che ha visto protagonisti gli istituti superiori di secondo grado che hanno illustrato gli elaborati realizzati durante l’anno.
Arte, scuola e sociale si sono uniti per affrontare il tema della violenza di genere attraverso la figura di Madame Butterfly. Hanno partecipato al progetto il liceo scientifico Galilei, l’Iss Matteo Ricci, il liceo classico – Linguistico Leopardi, l’Ite Gentili, l’Iis Garibaldi-Bramante-Pannaggi e il liceo artistico Cantalamessa.
Special guest della serata, presentata dalla giornalista Alessandra Pierini, Aluccio (Alessandro Andreozzi). Il TikTokerdi Tolentino ha divertito i presenti e affrontato la tematica della violenza di genere in maniera semplice e diretta, concentrandosi soprattutto sulla violenza digitale e tra i giovanissimi e le giovanissime. «Io sono fortunato, i miei sono video molti ironici per cui non ho molti hater ma so che sui social si incontra di tutto. Per me è stato anche difficile capire la sincerità di persone che si sono avvicinate a me per i miei oltre 300mila follower più che per Alessandro».
Sul palco anche Niccolò Bellagamba, ex studente con sindrome di Down del liceo artistico Cantalamessa, che ha realizzato un abito rosso, una gabbia di petali, proprio dedicato al tema del contrasto alla violenza di genere.
Ha curato il progetto “Guardami negli occhi” rivolto a studentesse e studenti degli istituti superiori di secondo grado con protagonista il celebre personaggio pucciniano di Madama Butterfly, il regista e attore Michele Pirani, che ha evidenziato come «l’arte sia in grado di arrivare, spesso, dove le parole non arrivano ed è quello che abbiamo fatto con le scuole».
La vice sindaca Francesca D’Alessandro ha ringraziato tutti e tutte «per il grande impegno. E’ stato molto emozionante vedere i ragazzi e le ragazze così appassionati e coinvolti. Un fenomeno, quello della violenza di genere, su cui non abbassiamo la guardia. Attraverso la collaborazione con le scuole, l’utilizzo di un linguaggio immediato e attuale come quello dei social e l’analisi della figura della protagonista di Madama Butterfly, siamo riusciti a trasmettere messaggi improntati alla cultura del rispetto e a una educazione sana e consapevole ai nostri giovani».
