lunedì, Dicembre 23, 2024

«Il nome suo nessun saprà»,
in migliaia cantano allo Sferisterio
come un unico coro

MACERATA - Sono giunte al termine le cinque serate del progetto del Macerata Opera Festival dedicato alle scuole. Studenti con bandane in testa, ventagli e lanterne, hanno animato lo spettacolo "Turandot. Enigmi al teatro" con le arie pucciniane

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La platea dello Sferisterio durante gli spettacoli

di Alessandra Pierini (foto di Luna Simoncini)

Lo Sferisterio è un camaleonte. L’arena, oggi teatro all’aperto, a Macerata è abituata a cambiare volto, colori e situazioni ma se di solito sono gli artisti e le artiste sul palco a fare la differenza e a trasformare l’atmosfera, è proprio il caso di dire che per “Turandot. Enigmi al museo”, opera ispirata al capolavoro di Puccini proposta nella sezione di spettacoli del progetto “Lo Sferisterio a scuola”, a caratterizzare lo Sferisterio è stato proprio il suo pubblico.
turandot_opera_foto_luna-1-1024x682Per ben cinque sere, ieri l’ultima replica, il teatro si è animato di studenti delle scuole di Macerata e provincia che hanno portato con sé, oltre ai ventagli, alle lanterne cinesi e alle bandane con il nome del loro personaggio preferito, le loro voci capaci di amalgamarsi perfettamente tra di loro, anche con migliaia di altri bambini e bambine che non hanno mai visto né conosciuto, grazie alla semplice magia di una bacchetta, quella del direttore Sieva Borzak sul podio dell’Orchestra 1813, impegnato su due fronti, con i suoi musicisti e con i cantanti seduti negli oltre duemila posti dello Sferisterio. Proposti i sette brani pucciniani dell’opera imparati a scuola (senza dimenticare “Il nome suo nessun saprà” che si interseca con il celebre “Nessun dorma” del tenore). Il risultato è una esperienza memorabile per tutte le età.

turandot_opera_foto_luna-5-1024x682Il progetto “Lo Sferisterio a scuola”, realizzato dall’Associazione Arena Sferisterio in collaborazione con l’Assessorato alla cultura e istruzione della Città di Macerata, prologo del festival operistico che si svolgerà dal 19 luglio all’11 agosto. “Lo Sferisterio a scuola” è possibile grazie al prezioso contributo di un gruppo di Children partner composto da: Astea Energia (gruppo SGR), Clementoni, MIS-Marche International School e Naturneed.

Per le 5 recite in programma sono arrivate oltre 10.500 prenotazioni, non solo da Macerata (IC Alighieri, Fermi, Mestica, e poi Convitto Leopardi, Istituto San Giuseppe), ma anche da altre località della provincia (Appignano, Civitanova, Colmurano, Corridonia, Matelica, Mogliano, Montecassiano, Montefano, Monte S. Giusto, Morrovalle, Petriolo, Pollenza, Potenza Picena, Recanati, San Ginesio, San Severino, Tolentino, Treia) e dalla Regione (Fabriano, Loreto, Senigallia).

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LO SPETTACOLO – Ispirato alla celebre ultima opera del compositore toscano, in occasione del centenario della morte, Turandot. Enigmi al museo è il titolo messo in scena nel 2024 da AsLiCo per la 28ª edizione di Opera Domani, in coproduzione con Opéra Grand Avignon e Opéra de Rouen Normandie e con il patrocinio del Comitato promotore delle celebrazioni pucciniane e da Icom International Council of Museums. Macerata è una delle tappe della tournée che sta toccando più di venti teatri italiani per far conoscere il capolavoro di Puccini a studenti e famiglie.

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Turandot. Enigmi al museo è uno spettacolo partecipativo in equilibrio fra opera e teatro ispirato musicalmente al capolavoro di Puccini, con la regia di Andrea Bernard e la direzione di Sieva Borzak alla guida di un gruppo di giovani interpreti, vincitori delle ultime edizioni del celebre concorso AsLiCo; le scene sono di Alberto Beltrame, i costumi di Elena Beccaro e le coreografie Giulia Tornarolli. Il soggetto di Turandot. Enigmi al museo (come la simile opera pucciniana) è ispirato a un’antica favola probabilmente persiana, e oggi è diventato lo spunto per portare i piccoli spettatori a scoprire una Cina magica e grandiosa, in cui – tra enigmi da risolvere, principi d’oriente, gong del destino, boia e fastosi palazzi imperiali – prende vita la storia della Principessa dal cuore di ghiaccio. Il regista Andrea Bernard ha scelto di ambientare la vicenda in un museo, dove tra i visitatori ci sono anche il giovane Calaf, con il padre Timur e Liù. Il misterioso mondo di Turandot si materializza e riverbera tra statue, ceramiche pregiate, costumi tradizionali e stampe d’epoca. La lettura di un antico manoscritto anima le opere d’arte del museo e i visitatori vengono catapultati tra gli enigmi della Principessa Turandot, che – con l’aiuto di Ping, Pong e Pang, tre statue dell’esercito di terracotta – altro non aspetta che trovare il vero amore ed essere ricordata per sempre.

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Il progetto Opera Domani da decenni ormai ha come obiettivo quello di coinvolgere e appassionare all’opera lirica il pubblico dell’età scolare. La visione dell’opera è preparata attraverso un percorso specifico con incontri di formazione per gli insegnanti e attività di preparazione in classe (ascolto di alcune arie dell’opera, preparazione dei cori, attività di movimento e coreografie anche in LIS, studio della trama e dei personaggi, approfondimento dei contenuti, costruzione oggetti da portare in teatro) differenziati secondo l’età e il livello scolastico, oltre che pensati per la condivisione anche in famiglia.

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Da sinistra il sindaco Sandro Parcaroli, il sovrintendente Flavio Cavalli, il direttore Paolo Gavazzeni, l’assessora Katiuscia Cassetta e l’assessore Andrea Marchiori

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