giovedì, Dicembre 12, 2024

Costruttori e costruttrici di futuro
all’opera a Montecassiano
«Qui la comunità crede in loro»

IL PROGETTO - Valeria Cegna, psicologa e psicoterapeuta dell'associazione Glatad Onlus, spiega gli obiettivi e l'organizzazione di Build the future che ha trasformato alcuni spazi urbani

di Alessandra Pierini

A volte bastano dei fiori o dei colori per farci sentire meglio o per trasformare l’ambiente che abbiamo intorno perché sia più adatto a noi. E’ successo a Montecassiano dove alcuni spazi urbani sono statui trasformati grazie all’attività svolta da 165 alunni e alunne della scuola primaria e circa 50 della scuola secondaria di primo grado che hanno preso parte al progetto Build The Future. 
Il resoconto fotografico delle attività svolte durante l’estate è online sui social. Tra gli operatori e le operatrici che hanno guidato i giovani “costruttori e costruttrici” di futuro c’è la psicologa e psicoterapeuta dell’associazione Glatad Onlus Valeria Cegna.

 

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Valeria Cegna

Dottoressa, cos’è Build The Future?
«Btf, promosso dal Dipartimento dipendenze patologiche dell’Ast di Macerata e progettato e svolto operativamente in collaborazione con l’associazione Glatad onlus, è un progetto di prevenzione dei comportamenti a rischio e delle dipendenze. Sappiamo ormai da tempo che questo tipo di prevenzione deve partire da lontano ed è proprio per questo motivo che dal 2016, anno della sua prima sperimentazione, Btf propone attività a partire dalle scuole primarie, promuovendo le life skills, così come raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità, e valorizzando gli spazi fisici che gli stessi bambini e ragazzi vivono attraverso “trasformazioni” pensate proprio insieme a loro».

Perché avete scelto Montecassiano per Build The Future?
«Uno dei principi alla base del progetto è quello per cui per poter “star bene” occorre sentirsi bene con noi stessi, con gli altri e negli ambienti in cui viviamo, come anche la scuola e gli spazi pubblici. In questo progetto è perciò fondamentale che ci sia una sensibilità e una forte volontà di collaborare da parte sia della scuola che dell’amministrazione comunale. A Montecassiano tutto questo c’è, unito a una collettività che crede nel valore della prevenzione e nell’importanza di creare occasioni e spazi dove i propri figli o giovani in generale possano mettersi emotivamente in gioco e sentirsi di appartenere a qualcosa».

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Il parco

In quale periodo e in che modo gli studenti e le studentesse di Montecassiano sono stati coinvolti?
«Nei mesi di febbraio e marzo si sono svolti i laboratori psico-sociali nell’istituto comprensivo “G.Cingolani”. Le classi coinvolte sono state le terze, le quarte e le quinte delle scuole primarie “A.Moro” ed “E.Fermi” e le seconde della scuola secondaria. Nei mesi di aprile e maggio si sono invece svolte le “trasformazioni” esterne, che hanno riguardato il cortile della scuola primaria “A.Moro”, il parco di Sambucheto, il piazzale delle Clarisse e il parco vicino alla Scuola d’Infanzia».

Come avete vissuto voi operatori l’esperienza Btf a Montecassiano?
«Lo stimolo più grande che Btd dà anche a noi operatori è il fatto che, grazie a un buon lavoro di rete, che qui a Montecassiano è stato subito avviato con entusiasmo, tutti vengono in qualche modo coinvolti: bambini e bambine, ragazzi e ragazze, insegnanti e genitori che ascoltano i racconti dei propri figli, Comune e tutta la popolazione che ha modo di osservare quei piccoli e grandi cambiamenti che i loro giovanissimi hanno pensato e realizzato nel proprio paese».

build_future-4-576x1024Fondamentale nel progetto, come ha sottolineato Valeria Cegna è il coinvolgimento dell’amministrazione. «Come amministrazione – scrive il Comune –  tra le politiche sociali l’attenzione alle giovani generazioni è da sempre una priorità. Per questo abbiamo aderito con entusiasmo alla realizzazione del progetto Build the Future che ha coinvolto i ragazzi dai 10 ai 13 anni, i loro insegnanti e la comunità tutta che ha seguito ed apprezzato i lavori di abbellimento degli spazi urbani risultato del progetto. Le azioni dell’aministrazione verso i giovani cittadini sono molteplici. Per esempio, il progetto “Cistoaffarefatica” che da diverse estati vede protagonisti i giovanissimi chiamati a lavorare per i beni della comunità; ancora, gli incontri con gli esperti del Dipartimento Dipendenze dell’Ast sulle problematiche dell’età adolescenziale che abbiamo chiamato “Il grande salto” molto apprezzati dalle famiglie. Infine un progetto ambizioso di ricerca sui vari aspetti della vita e degli interessi dei giovani realizzato in collaborazione con l’Università di Urbino, Fermenti in Comune. Ne presenteremo i risultati in una giornata evento».

build_future-3-576x1024«Le attività di prevenzione che il Dipartimento realizza  nel comune di Montecassiano hanno una lunga storia – spiega Silvia Agnani, dirigente sociologa del Dipartimento dipendenze patologiche dell’Azienda sanitaria territoriale di Macerata –  storia che nasce proprio dalla collaborazione sistematica con l’Istituto comprensivo Cingolani e dalla partecipazione dello Spazio salute a buona parte degli  eventi che l’amministrazione organizza. Con l’arrivo di Build The Future, però, ci si è posti un obiettivo ancora più ambizioso: coinvolgere bambini, ragazzi e cittadini in un percorso creativo di potenziamento delle life-skills e di promozione della salute di tutta la comunità. I risultati sono visibili a tutta la cittadinanza».
build_future-2-1024x576Il progetto, promosso dalle amministrazioni comunali e coordinato dai professionisti del Dipartimento delle Dipendenze dell’Ast di Macerata, in collaborazione con l’associazione Glatad onlus, si inquadra nel complessivo sistema di prevenzione e contrasto ad ogni forma di dipendenza e comportamento a rischio.
Si rivolge ai giovani e giovanissimi delle scuole primarie e secondarie di primo grado, proponendosi di rafforzare la gestione delle emozioni e delle relazioni e, contemporaneamente, valorizzare lo spazio quotidiano ed i luoghi di vita. L’obiettivo generale è lavorare sulle risorse e competenze dei ragazzi (le cosiddette “life-skills”, in particolare la gestione delle emozioni, l’empatia e le capacità relazionali) allo scopo di costruire e preservare un contesto sociale sicuro, in salute, aperto all’espressione di sé e all’incontro.

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