lunedì, Dicembre 23, 2024

L’intelligenza artificiale in classe:
«Può rivoluzionare l’apprendimento»

MACERATA - L’Iis Matteo Ricci e il Comune a colloquio con il professor Emanuele Frontoni di Unimc sui temi dell’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo della scuola

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Emanuele Frontoni

A meno di essere vissuti su Marte in questi ultimi mesi, è praticamente impossibile non aver sentito parlare degli strabilianti risultati raggiunti dai sistemi di intelligenza artificiale, in particolare quelli specializzati nella conversazione con un utente umano. Provate per esempio a chiedere a ChatGpt di spiegarvi in parole semplici la teoria dei quanti oppure di inventare un’ode a Macerata secondo lo stile di Giacomo Leopardi, continuate poi a conversare con la chatbot, difficilmente l’esperienza vi lascerà indifferenti. Tutto ciò non può non colpire chi opera e vive nel mondo della scuola. Quale impatto queste nuove tecnologie sono destinate ad avere sul sapere, sulla didattica e sull’educazione? Quali domande etiche e pedagogiche emergono dai nuovi scenari? Come sono destinate a cambiare le modalità di insegnamento e apprendimento?
Di queste grandi questioni si è discusso mercoledì all’Iis Matteo Ricci di Macerata con Emanuele Frontoni, professore ordinario di Informatica all’Università di Macerata, co-director del Vrai Vision Robotics & Artificial Intelligence Lab e recentemente inserito nella lista elaborata da Stanford University e Elsevier degli scienziati più citati al mondo (il 2% di tutti i ricercatori). L’evento, organizzato dalla scuola e patrocinato dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Macerata, si è svolto con il titolo “L’intelligenza artificiale e la scuola: applicazioni e implicazioni” nell’auditorium dell’Istituto, al mattino per gli studenti delle classi quinte e al pomeriggio per gli insegnanti e la cittadinanza.

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La dirigente Rita Emiliozzi, la vice sindaca Francesca D’Alessandro e il professor Emanuele Frontoni

Con un linguaggio rigoroso e allo stesso tempo affascinante, Frontoni ha introdotto il pubblico al funzionamento degli algoritmi dell’intelligenza artificiale, mostrando numerosi esempi pratici realizzati dal suo team per le più importanti organizzazioni del territorio marchigiano e nazionale nei più svariati settori pubblici e privati, dalla diagnostica neonatale all’agricoltura di precisione, dal fashion design alla grande distribuzione, per arrivare ai sistemi di intelligenza artificiale conversazionale e alle possibili straordinarie applicazioni proprio nel campo della didattica.
Gli insegnanti e tutto il pubblico presente hanno ascoltato con vivo interesse le storie di innovazione raccontate dal professore per poi interagire con lui attraverso numerose domande e osservazioni sull’impatto che queste trasformazioni produrranno sulle vite di tutti. «La tecnologia è sempre la stessa – ha dichiarato il professor Frontoni – è l’impiego che l’uomo ne fa a fare la differenza: essa può essere utilizzata a fin di bene o per qualche stranezza, come è accaduto a tutte le grandi innovazioni che l’uomo ha prodotto nel corso della storia».
rita_emiliozzi_emanuele_frontoni«Siamo orgogliosi – ha affermato la dirigente scolastica Rita Emiliozzi – di essere stati uno dei primi Istituti ad interrogarsi sull’impatto che l’intelligenza artificiale avrà sul mondo della scuola e di averlo fatto con uno dei massimi esperti al mondo: il professor Frontoni, che ringraziamo di cuore, non solo per la disponibilità, ma anche per la verve divulgativa con la quale ci ha accompagnato all’interno di una realtà complessa e ancora poco conosciuta, ma dalle enormi opportunità applicative e multidisciplinari».
L’incontro si è tenuto alla presenza dell’assessora alle Politiche Sociali e vicesindaca del Comune di Macerata Francesca D’Alessandro, la quale nel portare il suo saluto ha tenuto a sottolineare «quanto sia importante che la scuola, l’università e l’amministrazione pubblica lavorino in sinergia affinché le prospettive insite in queste grandi svolte epocali si concretizzino a vantaggio di tutti, senza tralasciare i rischi e i legittimi timori ai quali è doveroso fornire risposte competenti e adeguate». «Non abbiamo solo assistito ad una meravigliosa lezione sul futuro – hanno concluso i professori Vania Palmucci e Paolo Giordani, promotori dell’iniziativa – ma oggi inauguriamo un rapporto di collaborazione caratterizzato da grandi potenzialità, che consentirà al Vrai, l’Istituto diretto dal professor Frontoni, di estendere il proprio campo di ricerca-azione anche al mondo educational e a noi di accelerare i processi di innovazione metodologica già in atto da anni, con una ricaduta benefica sui nostri studenti e sull’intero territorio».

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