domenica, Dicembre 22, 2024

Con i ciceroni del Fai alla scoperta
della sala del Consiglio provinciale

MACERATA - Studenti e studentesse dell'istituto Bramante Pannaggi hanno guidato il pubblico raccontando la storia di questo gioiello artistico

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Il presidente della Provincia Sandro Parcaroli con gli studenti e le studentese

 

Sono stati moltissimi i visitatori accorsi sabato e domenica scorsi per l’undicesima edizione delle Giornate del Fai, durante le quali è stato possibile visitare alcune meraviglie culturali di Macerata, Civitanova e Recanati solitamente chiuse la pubblico. Tra queste la sala consiliare della Provincia, la cui storia è stata raccontata dalle giovani guide dell’istituto “Bramante-Pannaggi”.
«Ringrazio gli studenti per l’impegno dimostrato – ha commentato il Presidente Sandro Parcaroli -. Vedere tanti ragazzi appassionarsi alla storia dei nostri beni culturali è stata un’emozione. Ringrazio anche il Fai che, attraverso questa iniziativa che si rinnova di anno in anno, permette di scoprire i tanti piccoli tesori custoditi nel nostro territorio».
I ciceroni Agnese Formentini, Aia Griny, Victoria Leopardi, Elena Alessandrini (3B), Marco Rampichini (3E), aurora Barcaioni, Aurora Alessandrini, Ilaria Giacomelli (4E), Ilaria Scattolini (5B), Francesco Cela, Gabriele Mochi, Giorgia Ormeno, e Sofia D’Amico (5F) hanno raccontato la storia della sala consiliare risalente al XVII secolo, un vero e proprio gioiello artistico nel cuore di Macerata. Peculiare è la sua forma ellittico-conoidale, ma ancor di più il soffitto, contornato da affreschi i quali ritraggono gli stemmi dei 54 Comuni della provincia affiancati dai personaggi più illustri del territorio maceratese come Giacomo Leopardi, Matteo Ricci e il pontefice Pio VII. Al centro, inoltre, sono rappresentate L’Allegoria della Giustizia, della Sapienza dell’Industria e dell’Agricoltura e l’Allegoria della Provincia di Macerata tra i fiumi Chienti e Potenza. La sala è arredata da pareti ricoperte in radica di noce veronese, un legno pregiato dell’Ottocento e da quattro lampadari in vetro di Murano.

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