lunedì, Dicembre 23, 2024

I talenti di Bernardo Matcovich:
atletica, chitarra elettrica
e Pagella d’oro

MACERATA - L'intervista all'alunno della 3B del liceo scientifico "Galilei" di Macerata che ha ricevuto il riconoscimento patrocinato dalla Carifermo

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Bernardo Matcovich con la dirigente Roberta Ciampechini

C’è anche Bernardo Matcovich, studente del liceo scientifico “Galilei” di Macerata tra i 112 studenti e studentesse che nella splendida cornice del Teatro dell’Aquila di Fermo hanno ricevuto la pagella d’oro durante la manifestazione organizzata dalla Carifermo. Bernardo frequenta la 3 B e, accompagnato dalla dirigente scolastica Roberta Ciampechini, ha ricevuto il premio destinato a studenti particolarmente meritevoli per profitto, capacità e impegno.

Bernanrdo, ti aspettavi questo premio?
«Sinceramente no. Benché lo avessi ricevuto anche alle medie, non pensavo – data la crescente difficoltà del corso di studi della scuola superiore – di poter ottenere tale prezioso riconoscimento. Non ho mai prestato troppa attenzione alle mie valutazioni e non sono un tipo eccessivamente competitivo, quindi davo semplicemente per scontato che i miei risultati potessero non essere all’altezza. La consegna di questo premio è stata una piacevolissima sorpresa».
Quali sono i tuoi interessi extrascolastici?
«Pratico l’atletica all’Avis di Macerata e suono la chitarra elettrica. Credo che sia molto importante coltivare i propri interessi al di fuori delle ore di lezione. Bisogna sempre prendersi cura dei propri hobby, anche se riconosco che alcune volte è difficile. Mai focalizzarsi solo su un’attività: occorre sentirsi il più possibile liberi di svolgere varie attività extrascolastiche».

pagella-oroRiesci a conciliare il tuo impegno nello studio con i tuoi interessi personali o hai dovuto sacrificare qualche tua passione?
«La ricerca di questo equilibrio a volte è complicata e richiede impegno e dedizione. Tuttavia con gli anni ho imparato a gestire i tempi (anche se spesso mi ritrovo a sforarli, anche in momenti in cui non dovrei). Però devo aggiungere che, nonostante a volte non sia riuscito a partecipare con regolarità agli allenamenti o sia stato costretto a saltare qualche lezione di chitarra, sono generalmente riuscito a coltivare quelle che sono le mie due grandi passioni: lo sport e la musica».
Come immagini il tuo futuro professionale?
«Sinceramente non ho ancora fatto progetti per il mio futuro. Sono sempre stato un sognatore e forse immaginarmi in una posizione fissa mi fa sentire limitato. Ho molti e vari interessi e, volendone soddisfare il maggior numero possibile, è difficile per me inquadrarmi in un mestiere che riesca a permeare tutti gli ambiti che mi interessano. I miei settori preferiti riguardano, in generale, la fisica, l’economia, l’informatica, la robotica, la medicina e la scienza. Non ho ancora deciso sul mio futuro, ma spero che i prossimi anni mi aiutino a selezionare ciò che più gradisco fare e in cui possa mettere a frutto le mie capacità».
Durante la cerimonia l’ingegner Oronzo Mauro, Ceo di Perago ( l’azienda del gruppo Nexi che si occupa dei sistemi informativi delle Banche centrali), ha portato una testimonianza sui “Dialoghi per gli innovatori del futuro”. Quali passaggi del suo intervento ti hanno colpito maggiormente?
«In apertura del suo discorso l’ingegner Mauro ha ricordato diversi innovatori del passato: questa galleria di esempi illustri è stata, nelle intenzioni del relatore, un passaggio di consegne rivolto agli innovatori del futuro. La sua riflessione si è soffermata sulla matematica nel mondo reale, in particolare sulla rilevanza di alcune scoperte e leggi matematiche che regolano quotidianamente il mondo del commercio e dell’economia globale. Nel mettere in luce i limiti di una eccessiva settorializzazione nel mondo del lavoro, ha sottolineato la necessità di approfondire tutti gli ambiti del sapere, non solo quelli che riteniamo più utili: solo così saremo in grado, all’occorrenza, di attingere dalle varie discipline studiate, fondendole insieme. È altresì utile mantenere un approccio sano ed equilibrato rispetto al lavoro: spesso, infatti, il successo arriva proprio grazie a una buona idea (sovente frutto di una fulminea intuizione), non all’overthinking (il “troppo pensare”, il pensiero perfezionista, quasi ossessivo, spesso controproducente). Passando in rassegna alcuni esempi, ha voluto ricordare come, nel corso della storia, apertura di pensiero e sapienza siano state le qualità fondamentali per inventare e innovare.
L’ingegner Mauro ci ha poi fatto riflettere sulla preziosità del tempo e sull’importanza del kairòs, ovvero il momento opportuno, che bisogna sempre saper cogliere, anche se tale azione è difficile e richiede molta abilità. In particolare, ha mostrato alla platea l’iconografia del Kairòs nella storia dell’arte: un uomo muscoloso e calvo, veloce e difficile da afferrare. In particolare, ci ha spiegato che i Greci distinguevano abilmente tra il tempo “tiranno” dell’esistenza e del corso degli eventi (Krònos, divoratore dei suoi figli) e l’attimo fuggente, il Kairòs appunto.
La cerimonia si è conclusa con la recitazione di un brano tratto dal testo teatrale Il medico olandese di Carlo Goldoni, incentrato sull’educazione settecentesca della donna “intellettuale”: le parole dei personaggi ci spingono a riflettere su come i pregiudizi e le discriminazioni di genere siano radicati nella storia umana e su quanto l’istruzione e la cultura siano importanti per combattere l’ignoranza e promuovere l’uguaglianza».

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