lunedì, Dicembre 23, 2024

Esami, l’esperienza di cinque studentesse
«Il Covid ci ha tolto tanto,
speriamo non ci lasci lacune»

SCUOLA - Lucia Sampaolo e Giorgia Donati dell'istituto "Da Vinci" di Civitanova sosterranno la maturità. Sofia Meschini, Serena Moriconi e Matilde Tranà sono invece in terza media. Ecco le loro paure, impressioni ed emozioni alla vigilia della grande prova

di Alice Marabini

Sono due dei più grandi momenti nella vita di ogni studente: l’esame di terza media e l’esame di maturità. Ansia, adrenalina, paura accompagnano il periodo pre esame. Insieme ad essi anche la voglia di finire, godersi l’estate e il meritato riposo dopo tanto studio. La pandemia, oltre ad aver modificato le modalità di svolgimento dell’esame, ha anche cambiato tutte queste emozioni e il modo che hanno ragazzi e ragazze di vivere il grande momento. Ecco impressioni e pensieri di alcune ragazze dell’IIS da Vinci di Civitanova e della scuola media statale “L Da Vinci” di Potenza Picena.

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Lucia Sampaolo

Lucia Sampaolo, studentessa del Liceo linguistico dell’IIS da Vinci, racconta che la cosa che più le è mancata in questo ultimo anno di superiori, oltre alla mera didattica in presenza, è stata la parte extrascolastica e personale: il rapporto con i compagni, con i professori, le uscite di un giorno e le gite. «Le mie aspettative erano molto diverse. Si vede il quinto come l’anno in cui si può concludere in bellezza tutto il percorso. La gita di quinto è un po’ come la tappa finale». Parlando dell’esame dice: «Se sono spaventata? Probabilmente non tanto quanto dovrei esserlo. Sono abbastanza tranquilla ma probabilmente con l’avvicinarsi dell’esame un po’ di sana ansia arriverà. Ora come ora non la sento come probabilmente l’hanno sentita tutti coloro che hanno fatto una maturità classica». Di una cosa però si dice però preoccupata: «Il fatto di presentarmi all’esame sapendo di avere alcune lacune. Sono consapevole che alcuni argomenti sono stati svolti un po’ in modo approssimativo, la maggior parte dell’anno è stato fatto in Dad, non si sente la stessa pressione che porta a studiare tutto bene». Riguardo la modalità di esame si dice d’accordo: «Mi sembra coerente con quello che abbiamo fatto, mi rendo conto che un’ esame nella modalità classica, con l’anno che abbiamo affrontato, sarebbe stato impossibile. Sicuramente è più leggero anche nella fase di preparazione e ovviamente gli scritti sono una grande mancanza. Una cosa positiva che vedo – continua – è la presenza della sola commissione interna. Dopo tutto trovo giusto parlare davanti a professori che ti hanno accompagnato durante tutto il percorso e che ti conoscono».

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Giorgia Donati

Anche Giorgia Donati è una studentessa del Liceo linguistico IIS da Vinci di Civitanova. Di questo ultimo anno di superiori dice: «E’ stato strano. In quarto sono partita per l’anno all’estero e quando sono tornata ho già trovato la classe un po’ diversa, cambiata. E poi il Covid. C’era tanta voglia di vedersi, di abbracciarsi, di fare tante cose ma eravamo un po’ limitati sia dalla scuola, che dai professori a volte rigidi ma soprattutto dalla paura. Siamo stati per la maggior parte del tempo in Dad, si è sentita la mancanza del contatto umano che a scuola è molto importante. Dal computer si è anche un po’ perso il legame creato con la classe ma per fortuna ora siamo tornati in presenza e ne sono molto contenta. Ho ritrovato tutti i miei compagni e la serenità dello stare tutti insieme». Giorgia si dice tranquilla del maxi orale: «Non mi pongo troppo il problema, sono una ragazza abbastanza aperta, non penso avrò grandi problemi nel parlare e giocarmi tutto in un orale. Sono fiduciosa. L’unica paura è quella di diventare un po’ insicura e trovarmi spiazzata in una domanda più strana che non mi aspetto, magari su un argomento di cui non sono pienamente pronta. A differenza di uno scritto non abbiamo troppo tempo per pensare. Dobbiamo essere reattivi, subito pronti, per questo secondo me l’esame di quest’anno è più incentrato sulla personalità dello studente».

Per il primo anno i maturandi dovranno compilare il “Curriculum dello studente”, un documento nel quale saranno presenti tutte le attività svolte da studenti e studentesse nel corso dei cinque anni: competenze, conoscenze, abilità conseguite ma anche le attività di alternanza scuola lavoro e altre certificazioni. Il Curriculum avrà un peso durante l’esame perché sarà il percorso personale dello studente a essere valorizzato.

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Da sinistra: Serena, Sofia e Matilde

Sofia Meschini, Serena Moriconi e Matilde Tranà dovranno invece sostenere l’esame di terza media. Le studentesse della Scuola Media Statale “L Da Vinci” di Potenza Picena raccontano il loro anno scolastico e le loro paure e sensazioni riguardo l’esame. «L’anno è andato abbastanza bene ma durante la Dad ho lasciato indietro un po’ di argomenti perché a casa è più difficile concentrarsi, ci sono un sacco di distrazioni. In generale è stato più difficile degli scorsi anni, è da settembre che abbiamo il pensiero degli esami soprattutto per il fatto di non sapere chiaramente come avremmo dovuto affrontarli» dice Sofia. La preoccupazione di Sofia riguardo l’esame è un po’ quella di ogni studente : «La mia paura più grande è quella di non passarlo, di dimenticare l’argomento studiato e fare scena muta davanti ai professori». All’esame i ragazzi e le ragazze dovranno portare una tesina, con un argomento scelto da loro, Sofia ha scelto la corrente del Romanticismo come tema: «È un argomento che mi è molto piaciuto e che ho capito bene, per questo ho scelto di portarlo all’esame».
Anche Matilde Tranà farà la tesina sul Romanticismo e nel raccontare il suo ultimo anno di medie dice che: «Nel complesso è andato bene tranne per il fatto che il Covid non ci ha permesso di fare alcune esperienze che i ragazzi degli anni precedenti hanno potuto invece svolgere tranquillamente».  Per quanto riguarda l’esame «La cosa che mi più mi preoccupa è il non ricordare il programma studiato e non saper rispondere alle domande dei professori ma sicuramente è una paura lieve dato che abbiamo solamente l’elaborato e non ci saranno prove scritte». A spiegare la modalità di esame è invece Serena che dice «Ci hanno detto che l’esame durerà 40 minuti, i primi 15 minuti saranno dedicati all’elaborato scelto da noi, nei restanti minuti ci faranno altre domande che non c’entrano con il nostro argomento. Dobbiamo quindi studiare bene tutto il programma, come si è sempre fatto». Anche Serena è un po’ spaventata «Ho un po’ di paura a esporre l’argomento davanti alla commissione, non mi piace molto parlare di fronte a tante persone. Credo che sia normale avere un po’ di ansia prima degli esami, tutti sono un po’ spaventati. Bisogna mettersi a studiare e impegnarsi per passare con un buon voto».

 

 

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