lunedì, Dicembre 23, 2024

Tortore, verzellini e cinciallegre:
ecco chi sono i compositori
dei concerti urbani di primavera

LA BIODIVERSITA' RACCONTATA DALLA 4M - La fauna in città è la protagonista del secondo appuntamento con la rubrica curata da studenti e studentesse dell'IIs "Da Vinci" di Civitanova.

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Cinciarella

In città gli animali non mancano. Studenti e studentesse del 4^M dell’IIS da Vinci di Civitanova, raccontano la fauna urbana e le loro scoperte nel secondo articolo della rubrica: “La biodiversità urbana raccontata dalla 4M”.

A cura di Diego Olivieri, Massimo Carusone, Emanuele Cozzubbo e Andrea Gaetani

Che cosa si intende per “fauna”? Quali sono le specie animali che possiamo osservare più facilmente in città? Ci sono animali che, più di altri, forniscono un contributo prezioso all’agricoltura?
Come fare per riconoscere gli uccelli che compongono i “concerti urbani” in questi giorni di primavera?
Sono solo alcune delle domande che, nel percorso di approfondimento sul tema della biodiversità, ci siamo posti e che proveremo a rispondere in questo articolo. Occorre fare subito una premessa: viviamo in un periodo, da alcuni definito “Antropocene”, caratterizzato da periodi di crisi economico-sociali, da un certo sviluppo tecnologico- industriale e da una progressiva espansione delle città che, di fatto, riducono il contatto con l’ambiente naturale causando estraniazione in molte persone.

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Gazza

I centri urbani vengono etichettati come mari di cemento dove sembra impossibile osservare le bellezze della natura ma, in realtà, la natura sa sorprenderci sempre e, nonostante tutto, basta veramente poco – un giardino, un’area verde, un viale alberato, un’aiuola incolta – per poter osservare numerose specie animali e vegetali che hanno “scelto” come rifugio una città, cercando di adattarsi ai cambiamenti causati dall’uomo.
Tutto sommato noi che abitiamo nelle Marche siamo ancora abbastanza fortunati perché anche in una cittadina popolosa e in crescita come Civitanova sono rimasti lembi di natura a disposizione (come parchi cittadini, orti urbani, corsi d’acqua, percorsi ciclopedonali alberati), che però rischiano di essere sempre più assediati dal cemento. Ma facciamo un passo indietro e vediamo che cosa si intende per “fauna”.
“La fauna è costituita dall’insieme di specie e di popolazioni animali, vertebrati e invertebrati, residenti in un dato territorio e inserite nei suoi ecosistemi; essa può comprendere le specie autoctone e le specie aliene introdotte direttamente o indirettamente dall’uomo e andate incontro ad indigenazione. Non fanno parte della fauna gli animali domestici e di allevamento”
Le varie specie animali che abitano in un determinato ecosistema, più o meno modificato dall’uomo, si trovano a far parte delle cosiddette catene alimentari e, quindi, dei flussi che regolano l’equilibrio di quell’ambiente. Dove questo equilibrio si spezza, ad esempio perché le ultime aree incolte sono state fagocitate dallo “sviluppo economico”, alcune specie possono prevalere su altre e le dinamiche che si innescano sono tutt’altro che positive in particolare per noi esseri umani. Un esempio su tutti: la famigerata zanzara tigre, specie alloctona diffusasi negli ultimi 20-30 anni quasi ovunque anche in Italia, che nelle città più “grigie” non ha predatori (come pipistrelli, anfibi, uccelli insettivori…), segno evidente di un certo squilibrio ambientale che dovrebbe far suonare un campanello d’allarme in chi si occupa della gestione del territorio.
Quali sono le specie animali che possiamo osservare più facilmente in città?

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Giardino scolastico

Lo scorso anno abbiamo iniziato a conoscere più da vicino la fauna cittadina a partire dal giardino scolastico. Abbiamo anche “approfittato” del periodo di sospensione delle attività in presenza per fare osservazioni semplicemente guardando fuori dalla finestra di casa.
Non è stato facile all’inizio, ma stiamo imparando a dare nome e cognome ai missili alati che sfrecciano nel cielo (come rondoni e balestrucci), alle farfalle multicolore (dalla vanessa io alla cavolaia), alle intraprendenti nutrie (che di tanto in tanto fanno capolino lungo il fosso che separa la massicciata ferroviaria dalla scuola, fino a raggiungere il giardino), alle opportuniste per eccellenza (le immancabili gazze), alle timide lucertole e ai velocissimi gechi. Più difficile è dare il nome ad animali meno comuni o a quelli che hanno dimensioni ridotte, come ragni, opilioni e chiocciole, ed è per questo che abbiamo iniziato a condividere le nostre osservazioni – corredate da foto utili per l’identificazione – con la comunità scientifica dei ricercatori attraverso la piattaforma “iNaturalist” (www.inaturalist.org), in modo da contribuire alle iniziative di Citizen Science attive in ambito faunistico.
Ci sono animali che, più di altri, forniscono un contributo prezioso all’agricoltura?
Molti animali contribuiscono ad aiutare i nostri orti e le nostre coltivazioni permettendoci di mangiare frutta e verdura ogni giorno senza abusare della chimica. I lombrichi (come nel caso di Lumbricus terrestris) ogni giorno scavano il terreno, generando una struttura ottimale del terreno per la crescita delle piante, e incorporano e redistribuiscono il materiale vegetale morto così da facilitare la produzione di humus.

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Rospo comune (Bufo bufo)

I rospi (e in particolare il rospo comune, Bufo bufo) contribuiscono invece alla protezione delle coltivazioni predando numerosi invertebrati (come insetti e molluschi) che danneggiano le coltivazioni. Insomma, si tratta di animali che, pur non essendo apprezzati da molte persone per il loro aspetto, in qualche modo agevolano la nostra vita rivelandosi preziosi alleati.
Come fare per riconoscere gli uccelli che compongono i “concerti urbani” in questi giorni di primavera?
Molte specie animali contribuiscono a risollevare il morale a molte persone. In questa stagione numerose specie di uccelli che frequentano gli ambienti urbani compongono, specialmente al mattino, canti più o meno melodiosi: i più frequenti sono quelli della tortora dal collare (Streptopelia decaocto), del verzellino (Serinus serinus) e della cinciallegra (Parus major), che nidificano anche in aree urbane, proprio come nelle cassette nido che abbiamo posizionato nel cortile scolastico (lo scorso anno hanno nidificato codirosso e passera mattugia). Pensate che la stessa cinciallegra può emettere una varietà enorme di richiami, circa 70, mentre il merlo (Turdus merula) imposta canti diversi in base all’orario, fischiando il buongiorno e la buonanotte. Altre specie cui va un premio per gorgheggi e cinguettii molto articolati, ascoltati nel giardino della scuola o dalla finestra di casa, sono l’usignolo (Luscinia megarhynchos) e la capinera (Sylvia atricapilla).
Come abbiamo fatto a riconoscere i versi di questi animali? Quando non è stato possibile osservare l’esemplare abbiamo registrato il canto per confrontarlo con quelli che si possono ascoltare on line (ad esempio qui: https://www.canti-uccelli.it/alfabetico/).
Il progetto “Cluana Urban Nature” ha tra gli obiettivi principali quello di sensibilizzare le persone al rispetto della natura e per questo motivo abbiamo contribuito alla realizzazione di un blog divulgativo (che vi invitiamo a visitare: https://cluanaurbannature.weebly.com/).
Proseguiremo con la pubblicazione di articoli come questo e, nel frattempo, segnatevi la data del 22 maggio, giornata mondiale dedicata alla biodiversità: non prendete impegni perché – restrizioni anti-Covid19 permettendo – abbiamo una piccola sorpresa in serbo per voi!

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https://cronachejunior.it/2021/04/23/limportanza-della-biodiversita-anche-in-ambito-urbano/58502/

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