lunedì, Dicembre 23, 2024

Bombe di semi e fruscii di foglie,
le speranze e i sogni dell’Olmo Gianni

GIORNATA DELLA TERRA - Seminiamo speranza. Com'è la vita dal punto di vista di un albero? Cosa possiamo fare per custodire il pianeta nel nostro piccolo?

 

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L’articolo è frutto di un lavoro di un gruppo di studenti e studentesse del corso Metodi e tecniche di analisi dello sviluppo umano, condotto dalla Prof.ssa Paola Nicolini, che si sta occupando di temi connessi alla Giustizia Riparativa all’interno del percorso magistrale in Scienze filosofiche all’Università di Macerata.
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di Carmen Ruggieri con la collaborazione di Maia Barilari, Federica Bucci, Alessia Ciarrocchi, Alessandro Maranesi, Ilaria Medei

“Cari bambini e care bambine, mi chiamo Gianni e sono un Olmo.
Vi starete chiedendo cosa sia un Olmo. Ebbene sono un albero, alto, fiero e famoso in tutto il mondo per la mia eleganza e per le mie proprietà curative: la mucillagine prodotta dalla mia corteccia aiuta a cicatrizzare le ferite e ha un potere anti-infiammatorio; inoltre, grazie alla mia altezza che può arrivare fino a 30 metri, e alla compagnia dei miei parenti sparsi per il mondo, faccio ombra in estate, proteggo dalle nevicate d’inverno, mantengo compatti i terreni con le mie radici e contribuisco a depurare l’aria, offrendo ossigeno agli altri esseri viventi.

Sapere di essere così importante per l’ecosistema mi rende davvero felice, tuttavia non posso condividere con nessuno questa gioia. Mi trovo, purtroppo, piantato solo soletto al centro di un prato e data la mia veneranda età, temo possano venire a sradicarmi e sostituirmi. Il mio amico cardellino, uccellino vispo e vivace, che ogni mattina viene a salutarmi, mi ha raccontato un giorno che alcuni miei vecchi amici olmi erano stati abbattuti, ormai troppo anziani e non più rigogliosi, al loro posto è stato costruito un parcheggio. Questa storia mi ha davvero spaventato, magari è solo un pettegolezzo o chissà forse il cardellino aveva voglia di scherzare ma per ora preferisco non pensarci.

Oltre che di sole e d’acqua mi piace nutrirmi anche di ricordi. Mi torna in mente un vecchio amico che conosco da tanto tempo; da bambino si divertiva a salire sui miei rami e a confidarmi i suoi segreti e i suoi sogni. Io lo ascoltavo, a volte mi commuovevo ed allora mi rivolgevo a madre natura e chiedevo con le mie foglie seghettate che venissero esauditi tutti i suoi desideri. Malgrado non potessimo giocare a pallone (del resto, si sa, noi alberi siamo “piantati” a terra), inventavamo altri giochi: lui si stendeva sulle mie radici ed io giocavo a nascondere il sole con i miei fieri rami e con le mie smerigliate foglie; altre volte invece gli buttavo addosso i miei rossi fiori collosi e lui rideva tanto!

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Crescendo però, il bambino ha avuto sempre meno tempo da dedicarmi, era troppo impegnato con lo sport, con la scuola e gli amici e poi, una volta diventato adulto, ha cominciato a pensare a tante altre cose: il lavoro per esempio e poi la famiglia ed io, ahimè l’ho visto sempre meno. Sapete io sono grande, praticamente un anziano, e purtroppo negli ultimi anni ho sofferto la solitudine. Ultimamente però il via vai sotto di me è ripreso. Dicono sia in corso una pandemia e molte famiglie sono chiuse in casa per evitare il contagio dal virus; però per svagarsi un po’ e godere d’aria fresca, tanti bambini e bambine hanno ripreso a frequentarmi vogliono fare amicizia, si appoggiano a me, provano ad abbracciarmi, godono della mia ombra.

I bambini e le bambine sono sempre stati dalla mia parte, loro capiscono quanto sono importante per loro e per il mondo intero, e ultimamente ne ho avuto la conferma. Mi è arrivata voce di questa giovane ragazza che si è battuta per far capire a tutti l’importanza di noi alberi e del rispetto per l’ambiente e, anche se è solo una ragazzina, è riuscita a farsi ascoltare da tutto il mondo!
Parlo di Greta Thunberg che ormai è diventata famosa anche tra noi alberi. Non è facile trovare la forza per farsi ascoltare, soprattutto quando si è ancora giovani ma, grazie alla sua grinta, ora sono tantissimi i ragazzi e le ragazze in tutto il mondo che protestano per noi e per l’ambiente, e gli adulti non possono ignorarli. Questi giovani hanno dato vita al movimento globale #fridaysforfuture attraverso il quale difendono l’ambiente e il loro futuro. Noi alberi facciamo parte dell’ambiente e aiutiamo a mantenere nel mondo un clima che permette a tutti gli esseri viventi di avere ciò che serve per vivere.

Hai mai sentito parlare di riscaldamento globale? È un bel problema per tutti noi esseri viventi, la temperatura del pianeta è sempre più alta e questo causa tutti quei disastri che mi spaventano, e con cui anche voi dovete convivere: uragani, incendi, inondazioni, desertificazione.. solo a parlarne mi vengono i brividi!
Per questo vi ringrazio, perché è compito di tutti lasciare un mondo in cui vivere in sicurezza e serenità, ricordando che aria pulita, acqua potabile e terra da coltivare non sono scontate, ma vanno difese, e che ogni albero come me è importante per questo.”

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Adesso che anche noi conosciamo l’Olmo Gianni e abbiamo letto il suo racconto possiamo aiutare gli alberi, le piante e la natura a vivere felicemente.
Possiamo adottare un olmo o una quercia che stanno vicino alle nostre abitazioni, dare loro un nome, cercare di ascoltare il rumore delle fronde. Egli ci parla così, attraverso i fruscii. Noi chiudiamo gli occhi, tocchiamo il tronco, sentiamo il profumo, ci sdraiamo sulle radici ed ascoltiamo quello che ha da dirci. Possiamo provare poi a riportare tutto quello che l’albero ci ha trasmesso in un disegno, emozioni comprese.

Anche se non si può uscire molto in questo periodo, possiamo comunque divertirci in casa aiutando la natura! Ecco qui alcune proposte per voi.
Sapete che potete creare da voi un terriccio naturale? Farlo è semplicissimo: basterà prendere un bidoncino o contenitore in cui inserire un po’ di terra, foglie, rametti e gli scarti alimentari di frutta e verdura. Annaffiando il tutto di tanto in tanto, vedrete presto trasformarsi il composto in concime naturale, perfetto per far crescere le vostre piante!
Se poi avete in casa dei semini di frutta e verdura, come ad esempio di mela, pera, melone, cocomero, pomodori o zucche, potreste far nascere delle nuove piantine, seminandoli in un vaso e annaffiando di tanto in tanto. Noi ci abbiamo provato e sono nate dei minuscoli meli. Tenete al riparo il vaso dal sole o dal freddo, è importante.

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Un’altra proposta creativa utile all’ambiente e facile da realizzare è quella di creare una “bomba di semi”. Per preparala bastano pochi “ingredienti”: semi di piantine aromatiche come maggiorana, basilico, timo o prezzemolo che potete trovare nei vostri balconi o nei vostri giardini, ma anche semi di erba gatta, che aiuta nella digestione i nostri piccoli amici felini, semi di trifoglio, pratoline, papaveri, girasole, calendule, borragine, tagete. Successivamente prendete un po’ di terriccio e dell’acqua e impastare tutte insieme, formando delle piccole palline o “bombe di semi”. Come utilizzare queste bombe di semi è divertente: portateli con voi durante le passeggiate che farete, in queste belle giornate di primavera, con i vostri familiari e divertitevi a lanciarle nei luoghi incolti e abbandonati. Dopo qualche settimana andate a controllare.

Come ci dice Gilles Clement nel suo libro “Manifesto del terzo paesaggio”, questa nostra azione di “bombardamento di semi” è importante per favorire la sopravvivenza delle zone urbane meno coltivate e curate, per nutrire l’ambiente, ma anche per offrire dosi di sorpresa a ogni eventuale passante o visitatore.
Un ultimo bel gesto che si può fare è quello di “mettere gli occhi” agli alberi, come ha suggerito lo scrittore Tiziano Terzani. Proprio lui ci ha detto che “noi pensiamo sempre che gli alberi sono cose che si possono tagliare”, con cui ci si può insomma “far legna” bruciando i loro tronchi e rami senza rispetto; applicando degli occhi ad un grande castagno vicino ad Orsigna, Terzani ha così voluto far capire che anche gli alberi sono vivi e hanno diritto di vivere tranquilli nei luoghi in cui sono nati: per questo, se un giorno quell’albero dovrà essere tagliato, «bisognerà almeno parlargli, chiedergli scusa».

Nelle belle giornate di primavera di cui possiamo godere in questo periodo, potete anche voi divertirvi a “mettere gli occhi” agli alberi del vostro giardino o dei parchi in cui andate a passeggiare, stando attenti ad applicarli sul tronco con delicatezza: vedrete che vi sembrerà subito di avere tanti nuovi amici e amiche.

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2 COMMENTS

  1. Vicino a Loro Piceno, dove abito nella campagna (sono Olandese con molto amore per l’Italia), si muoiono mille e mille d’alberi, specialmente querce, a causa della edera che le copre. Sono querce grandi, forti, giovani e vecchi, molto importanti per l’ambiente, ma tutti si muoiono inutilmente presto. E così è la situazione nella regione intera, forse nel intero paese.
    Perché non salvare questi alberi prima di piantare alberi nuovi? Le querce hanno bisogno di volontari con sega o motosega che le liberano di questa edera soffocante. E hanno il diritto di vivere.

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