di Denise Bellagamba
Installare strutture modulari ecosostenibili al centro della piazza di Camerino, che permetteranno di rivedere tridimensionalmente il paese nella sua interezza, prima del sisma. E’ questo il progetto degli alunni e delle alunne del liceo artistico “Cantalamessa” di Macerata che li ha portati a classificarsi quinti ex aequo, a pari merito – tra gli altri – con il liceo artistico “Boccioni” di Milano, alle nazionali del Premio Scuola Digitale indetto dal Miur. «Il nostro progetto è dedicato a tutti coloro che con grande dignità e coraggio superano gli ostacoli, anche quelli più difficili», così conclude la sua relazione Octavian Bahaciu. Ancora una volta un messaggio significativo dai ragazzi e dalle ragazze del “Cantalamessa”, che continueranno a portare avanti il progetto, inglobandolo in uno più ampio.
Come già era accaduto per la fase regionale, anche in questa occasione il concorso si è tenuto in diretta streaming. Il progetto “Ricordare, rinascere, ricostruire”, nato dalla mente di Alessandra Padovano, ormai diplomata, coinvolge gli studenti e le studentesse della 5A (indirizzo Architettura e Ambiente) e della 5E (indirizzo Audiovisivo e Multimediale), che si sono impegnati affinché i borghi marchigiani distrutti dal sisma non fossero dimenticati. L’obiettivo dei ragazzi e delle ragazze del liceo artistico “Cantalamessa” è quello di «tenere alta l’attenzione sulle città distrutte dagli eventi sismici, alimentando l’informazione e la cultura sull’argomento».
La giuria, composta da Augusto Chioccariello, Chiara Magri e Stefano Bencetti, ha visionato i video realizzati dagli studenti e dalle studentesse delle 18 scuole che sono riuscite a raggiungere le fasi nazionali. A seguire i partecipanti hanno avuto a disposizione due minuti per chiarire alcuni punti dei loro progetti o aggiungere informazioni. Octavian Bahaciu, alunno della classe 5A del “Cantalamessa” che ha relazionato per la scuola di Macerata: «Ci siamo concentrati su Camerino, uno dei paesi più colpiti dal sisma il cui centro storico rimane zona rossa. Siamo partiti dalla piazza, con il desiderio di ricostruire virtualmente l’identità del territorio e del popolo camerte». Non solo sarà possibile rivivere Camerino tridimensionalmente all’interno di queste strutture. Gli studenti e le studentesse si sono spinti oltre e hanno voluto progettare un’ulteriore sala, più inclusiva, all’interno della quale anche coloro che sono affetti da disabilità visive potranno figurarsi il paese, attraverso esperienze tattili.