lunedì, Dicembre 23, 2024

A scuola non si canta, Cinzia Pennesi:
«Body percussion e orchestra creativa
Così creiamo relazioni »

TOLENTINO - La direttrice d'orchestra racconta la sua esperienza all'istituto "Lucatelli"

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Cinzia Pennesi

di Francesca Marsili

Durante l’ora di musica per moltissimi studenti il canto si ferma. I “droplet”, le oramai tristemente note goccioline di saliva veicolo di contagio da Covid-19, rendono troppo rischioso intonare una canzone. «Per la sicurezza degli alunni abbiamo preferito per ora non iniziare le lezioni di coro ma integrare la programmazione con pratiche collettive alternative inserendo ad esempio lezioni di body percussion ovvero l’arte di produrre suoni col proprio corpo e la costruzione di un’orchestra “creativa” – spiega Cinzia Pennesi, docente di musica all’Istituto comprensivo Lucatelli di Tolentino dove il canto si insegna dalle ultime due classi della primaria e alla secondaria – Ancor di più ora che i nostri ragazzi e ragazze hanno sofferto nei mesi di lockdown, abbiamo il compito di creare alternative che possano riportarli a relazionarsi col gruppo, ad ascoltare l’altro e di farlo anche attraverso il grande potere della musica». Le linee guida per il rientro in classe sconsigliavano le lezioni di canto a meno che non vi fossero le condizioni per un distanziamento fisico di un metro e mezzo tra un alunno e l’altro e di due metri tra le file oltre che due metri da noi professori. E dove non arriva lo spazio con aule sufficientemente grandi, arriva l’ingegno dei dirigenti scolastici e dei docenti impegnati a fronteggiare una situazione tanto nuova quanto delicata conciliando un protocollo sanitario per arginare un’epidemia mondiale con un programma scolastico senza mai perdere di vista il benessere psico-fisico degli studenti.
«Oltre al problema di avere aule sufficientemente grandi, cantare con la mascherina risulterebbe troppo faticoso e complicato per gli studenti con un risultato insolito dal punto di vista acustico dove le voci risulterebbero distanti e ovattate – sottolinea la professoressa Pennesi che oltre ad essere docente è anche una tra le pochissime direttrici d’orchestra italiane – E’ grazie alla lungimiranza e sensibilità della Preside d’istituto Mara Amico se siamo riusciti a creare alternative didattiche efficaci che sviluppino negli studenti la capacità di concentrazione e il valore dello stare insieme». Il canto per ora resta in silenzio quindi, in attesa di tornare ad essere diretto dalla bacchetta. «Aspettiamo di riprendere le attività pomeridiane di coro e orchestra guidate dai professori Pippa e Gibellieri – prosegue la docente di musica – attività di grande valore che stimolano i ragazzi a coltivare talenti e passioni e ad occupare il loro tempo libero in modo sano, ottima azione per la prevenzione dei disagi giovanili».
Certo è che il Natale è alle porte e con il virus che deve essere assolutamente lasciato fuori, il palcoscenico colorato dalle voci dei ragazzi e la platea traboccante di genitori resta per ora un’immagine sospesa ma «il nostro obbiettivo non è fare un concerto, è veicolare valori socialmente responsabili attraverso la musica- conclude Cinzia Pennesi che assicura- tireremo certamente fuori dal cilindro qualche entusiasmante meraviglia».

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