lunedì, Dicembre 23, 2024

“Mina e l’uovo di Pasqua”
la favola social di Valentina Medori,
maestra con i “superpoteri”

PORTO RECANATI - La direttrice dell'istituto "Immacolata Concezione" di Loreto, pubblica su Facebook contenuti per i suoi alunni e alunne

 

https://www.facebook.com/disperatamentemaestravale/videos/2774896226071115/

Ecco il link al video della favola “Mina e l’uovo di Pasqua”

Siamo tutti affezionati alle nostre maestre, vero? Loro giocano con noi, ci fanno ridere, ci coccolano, cantano canzoni, inventano storie, ci consolano quando ne abbiamo bisogno. A volte potremmo perfino pensare che abbiano dei veri e propri superpoteri, perché anche nei momenti difficili, come quello che stiamo vivendo in cui siamo tutti a casa con mamma e papà, loro riescono comunque a starci vicino a modo loro, regalandoci serenità e momenti di gioia. Valentina Medori, originaria di Porto Recanati, maestra e direttrice dell’istituto “Immacolata Concezione” di Loreto, non si è lasciata scoraggiare dalla distanza dai suoi bimbi e bimbe e ha creato una pagina Facebook, chiamata “Disperatamente Maestra” in cui pubblica materiale per i più piccoli. Una piantina da un semino in un guscio d’uovo, percorsi di psicomotricità, immagini di luci ed ombre e una storia inventata da lei, “Mina e l’uovo di Pasqua”, basata sul significato della rinascita, particolarmente sentita in questo momento  La maestra ne ha parlato a Cronache Maceratesi Junior in questo articolo. 

valentina_medori
Valentina Medori, maestra e direttrice dell’istituto “Immacolata Concezione” di Loreto

di Valentina Medori

Una maestra, vista dall’esterno, è una donna come le altre. Con vestiti più comodi, capelli meno in ordine e il trucco scolato. Ma se la guardi dentro, attentamente, puoi trovarci tutti i sorrisi dei suoi alunni ed alunne, gli abbracci, i capricci, le lacrime, i traguardi, gli ostacoli e le vittorie. Personalmente non sono una mamma, ma sono una maestra, un’educatrice, una coordinatrice, un avvocato, un giudice di pace, una messaggera, sono una dottoressa, un’infermiera, una psicologa, sono una ditta di traslochi, una addetta alle pulizie, una parrucchiera, una truccatrice, una stilista, sono un’investigatrice, un’agenzia di cuori infranti, una mediatrice, una confidente, sono una pedagogista, un’attrice, una fotografa, una giardiniera, sono una “mamma putativa”, un papà, una zia, un’amica, una sorella. Sono una maestra, è questo il mio superpotere!

Più volte, nei corridoi della mia scuola, durante il primo inserimento di un bimbo o di una bimba, mi sono sentita porre la domanda “chi sei?”. E via con l’elenco dei miei dati anagrafici, seguiti dal mio curriculum vitae. Valentina Medori, nata a Loreto, laureata in Scienze dell’educazione e della formazione all’università di Macerata. Maestra di ruolo e attualmente direttrice del nido e della scuola dell’infanzia dell’istituto “Immacolata Concezione”. Eppure, tutte le volte, avrei voluto rispondere di essere esattamente la donna che ho descritto sopra. Perché una donna, quando diventa maestra, è un po’ come quando si diventa mamma, è capace di fare di tutto. Sa riscoprirsi, ricredersi e reinventarsi per venire incontro alle esigenze dei propri bambini e bambine. Ed è questo quello che ho dovuto fare in mezzo a tutto questo caos sociale: creare uno strumento che arrivasse dritto al cuore dei miei piccoli alunni ed alunne, usando le parole come mezzo di trasporto.

Così, proprio come si faceva un tempo, anche se credevo di non esserne capace, ho preso un foglio e una penna e ho cominciato a scrivere storie, mossa dal desiderio di trasmettere ai miei bambini e bambine a distanza, valori che oggi più che mai vorrei facessero loro e custodissero con orgoglio. La storia “Mina e l’uovo di Pasqua”, nata sulla base del significato pasquale della rinascita, interpretata in questo periodo come un ritorno alla nostra vita prima dello stato di emergenza, racchiude proprio determinati valori a mio avviso scemati. Mina, la coniglietta protagonista della storia, incarna la figura del bambino, di oggi e di ieri, che pur di raggiungere uno scopo, sperimenta il mondo con i mezzi che ha a disposizione nel proprio campo di conoscenza. Agisce attraverso degli escamotage, in totale segreto per non farsi scoprire, convinta che la sua azione andrà a buon fine.

E la maggior parte delle volte questo meccanismo viene racchiuso in una semplice frase “ops, ho combinato un pasticcio!” , seguita, inevitabilmente, dalla domanda “ma cosa hai combinato?”. Eh già, una frase che i bambini e le bambine si sentono ripetere spesso da un adulto, lo stesso adulto a cui, al contempo, ricorrono per risolvere il problema. Nel caso di Mina, la figura di riferimento è il coniglio Ciccio, suo nonno, figura rappresentativa di esperienza e saggezza illimitata, un bene che andrebbe tutelato a prescindere dal secolo in cui viviamo. Un uomo dalle mille risorse inesauribili, che non svela soluzioni, ma ne suggerisce gli input. E poi c’è lei, la madre di tutte le guerre vinte, l’arma che non ferisce, ma porta ad un trattato di pace: l’unione! Insieme siamo più forti e possiamo vincere ogni battaglia, raggiungere un bene comune e perché no, creare un uovo di pasqua perfetto.

È questo che insegno ai miei alunni ed alunne: collaborare ad un compito per uno scopo condiviso. Perché si possa gioire non solo dei propri traguardi, ma anche di quelli altrui, una felicità che nessuno può toglierci! Uno sfondo creato con cartoncino, tempere e qualche oggetto trovato in casa, coniglietti creati all’uncinetto da mia madre Francesca, un telefono acceso sul tasto memo vocale e una melodia di sottofondo per rendere il tutto più piacevole e facilmente arrivabile ai bambini e alle bambine. Per le prossime storie, ho deciso, inoltre, di aprire una pagina Facebook tutta mia, “Disperatamente Maestra”, nella quale verranno pubblicati, quotidianamente, i miei lavoretti e racconti per tutti i bimbi e le bimbe che mi seguono.

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