Hai mai provato a cantare una canzone lirica? Non è poi così difficile, basta conoscere la musica e le parole. Lo hanno fatto in questi giorni tanti bambini e bambine che hanno assistito allo spettacolo “L’elisir d’amore. Una fabbrica di idee”, lo spettacolo organizzato dal Macerata Opera Festival proprio per far conoscere l’opera ai più piccoli. Ieri sera il teatro Lauro Rossi ha aperto le porte a bambini, bambine e alle loro famiglie e tutti hanno cantato. Persino i genitori.
Sul palco Adina, Nemorino e Dulcamara, i protagonisti dell’Elisir d’amore, che per l’occasione, è stato ambientato in una fabbrica di sciroppo, amaro come il fiele. Solo l’intervento dei piccoli aiutanti del lavoro notturno, bambini e bambine seduti tra il pubblico e armati di torcia, ha consentito di trasformare la medicina e di renderla gustosa e apprezzabile. E la direttrice d’orchestra Azzurra Steri, oltre a dirigere l’orchestra e i cantanti, più volte nel corso della serata si è girata verso il pubblico che, leggendo i sottotitoli in sovrimpressione sopra la scena, ha cantato con i protagonisti, entrando così a far parte dello spettacolo. Sempre i piccoli aiutanti hanno contribuito a creare una bellissima atmosfera poco prima del gran finale quando un cielo stellato è apparso al Lauro Rossi grazie alle torce accese dai tanti presenti.
Un approccio giocoso e irresistibile all’opera lirica che è diventata come per magia accessibile a tutti, come cantare una canzone che sentiamo alla radio. E per finire personaggi e cantanti sono scesi dal palco e hanno stretto la mano ai bambini e alle bambine. Molti hanno fatto le foto con loro e qualcuno ha potuto persino osservare la volta del teatro con il potente binocolo di uno degli esploratori amici di Belcore. Insomma tante belle emozioni che solo teatro e musica sanno regalare.
Lo sciroppo “Elisir” è amaro, i piccoli lavoratori notturni cambiano la ricetta