lunedì, Dicembre 23, 2024

Esploratori della memoria:
ricerca di classe
nel polveroso archivio del “Galilei”

MACERATA - La classe 4^B del Liceo scientifico sarà premiata il 9 maggio alla Mole Antonelliana di Ancona per il lavoro fatto con il professor Giacchetta

Prof.-F.-Giacchetta
Il professor Giacchetta

La classe 4^B del Liceo scientifico Galilei di Macerata sarà premiata il 9 maggio alla Mole Antonelliana di Ancona. Il suo lavoro di ricerca storica è stato selezionato a seguito della partecipazione al concorso regionale “Esploratori della memoria” a.s. 208/19. Il concorso è finalizzato alla promozione del dialogo trans-generazionale attraverso la conoscenza critica degli eventi storici e la competenza documentale ed interpretativa relative agli eventi della prima e seconda guerra mondiale. Il concorso è bandito annualmente dalla sezione regionale dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi si Guerra (Anmig).
Gli studenti ele studentesse , guidati dal prof Francesco Giacchetta, hanno avuto accesso all’archivio del Liceo, il quale, fondato nel 1923, conserva abbondante ed interessante materiale che attende di essere riscoperto e trasformato in narrazione. «Gli archivi delle scuole di antica fondazione –  afferma il professor Giacchetta –  sono delle miniere che sfuggono alla valorizzazione pur generosa compiuta dalle Sovrintendenze ai beni culturali e dagli Archivi di stato».
Dai documenti d’archivio sono emerse storie personali e di istituto coinvolgenti e relative agli anni scolastici 1938/39 (la vigilia della II Guerra Mondiale) e 1943/44 (il 3 aprile 1944 Macerata subiva un pesante bombardamento). I provvedimenti in difesa della razza, la proibizione dell’uso del ‘lei’, la rendicontazione fatta dal preside della obbligatoria propaganda fascista che i docenti dovevano svolgere, l’acquisto delle maschere antigas e molto altro hanno raccontato meglio di ogni lezione frontale in classe il clima di quegli anni. Il polveroso archivio della scuola è diventato un vero laboratorio di storia dove i ragazzi hanno potuto prendere dimestichezza con il lavoro di catalogazione delle fonti ed ascoltare, tra carte ingiallite, l’eco di voci lontane che, inaspettatamente, li ha raggiunti.

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