lunedì, Dicembre 23, 2024

Livio Cicalè e Giuseppe Biagiotti,
una storia di amicizia
nel campo d’internamento a Sforzacosta

CIVITANOVA - E' stata raccontata dalle rappresentanti dell'Anmig alle classi terze della scuola media "Pirandello" in occasione della Giornata della memoria

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Termina alla scuola media L. Pirandello di Civitanova l’impegno dell’Anmig per le celebrazioni della “Giornata della Memoria”. Presenti, con le loro insegnanti, gli alunni e le alunne delle quattro terze medie. Dopo il saluto della presidente Gilda Coacci che ha detto ai ragazzi e alle ragazze che «il nostro compito come associazione è avere un filo diretto con voi, perché siete la speranza nel futuro», la professoressa Daniela Meschini (docente di italiano e storia all’Ipsia di Macerata e vicepresidente Anmig sezione di Macerata) ha aperto la sua relazione con la famosa citazione di Primo Levi: «È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: è questo il nocciolo di quanto abbiamo da dire». È stata l’occasione per sottolineare ancora una volta che l’Olocausto non è un evento lontano nel tempo né nello spazio. La relazione si è poi sviluppata, infatti, mostrando ai ragazzi e alle ragazze le immagini dei tanti, ma poco conosciuti, campi d’internamento attivi nella provincia di Macerata negli anni del secondo conflitto mondiale. Delle storie che lì si sono consumate. Una di quelle straordinarie storie di grande amicizia quella di Livio Cicalè e Giuseppe Biagiotti uccisi a Sforzacosta a soli 19 anni. Luoghi familiari e conosciuti di cui i ragazzi e le ragazze presenti ha portato il saluto del direttivo il professor Alberto Macellari che ha sottolineato: «Trasmettiamo il ricordo di quanto è stato, ma anche il valore sempre minacciato della pace perché questo è il nostro compito».

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