domenica, Dicembre 22, 2024

Report meteorologico da Civitanova

OSSERVATORIO - I dati registrati dalla stazione meteorologica “Davis Vantage Vue wireless” installata sul tetto dell'Istituto "Da Vinci" due anni fa ad una quota altimetrica di 4 metri sul livello del mare

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la stazione meteorologica “Davis Vantage Vue wireless”

A cura del Dipartimento di Scienze naturali
Professor David Fiacchini

Installata sul tetto dell’Istituto esattamente due anni fa (il 5 gennaio 2017), ad una quota altimetrica di 4 metri sul livello del mare, la stazione meteorologica “Davis Vantage Vue wireless” festeggia due anni di silenziosa ma proficua e ininterrotta attività, utile sia per finalità scientifiche (database meteo-climatico) che prettamente didattiche (quale laboratorio interdisciplinare per studenti e studentesse dei tre licei).
Dai principali dati raccolti – temperatura, pressione, piovosità, umidità relativa, direzione e intensità dei venti – non si evidenziano grandi differenze tra i due anni oggetto di monitoraggio, anche se – come vedremo – ci sono state alcune peculiarità che hanno contraddistinto ciascun periodo.
La temperatura media, in entrambi gli anni, è stata di 15.5°C; la massima di quest’anno è stata registrata il 1° di agosto con 31.9°C, contro i 35.4°C del 5 agosto 2017. La minima, -5.4°C, risale al 28 di febbraio, mentre nel 2017 ci si è fermati a -4.2°C (l’8 di gennaio).
Di interesse anche i giorni in cui la temperatura è risultata inferiore a 0°C: nel 2017 sono stati 11 i giorni di “grande freddo”, mentre nel 2018 siamo scesi ad 8 giorni (e in uno di questi, a fine febbraio, anche la massima è rimasta sotto lo zero). I mesi più freddi si confermano dicembre, gennaio e febbraio (temperature medie mensili tra 4 e 8°C), mentre il più caldo in assoluto è agosto (con una media di 25.7°C). Nel 2017 abbiamo anche avuto 9 giorni di caldo opprimente (con temperature superiori ai 32°C e umidità elevata), concentrati soprattutto in agosto.

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Quanta pioggia è caduta su Civitanova e, soprattutto, quanti giorni piovosi ci sono stati?
Nel 2017 abbiamo registrato poco meno di 600 mm di pioggia (594.5 per essere precisi), qualcosa di più nel 2018 (628.4 mm). Comunque ben al di sotto delle medie storiche per altre cittadine costiere del medio adriatico (Falconara Marittima e Pescara, ad esempio, hanno rispettivamente una media di 758 mm e 665 mm di pioggia/anno).
I giorni piovosi sono stati 110 nel 2017 e 120 nel 2018, anche se solo la metà – in entrambi gli anni – hanno prodotto una quantità di pioggia “apprezzabile” dal punto di vista bio-meterologico (ovvero sopra ai 2 mm/giorno).
Andando più nel dettaglio, nel 2017 i mesi più piovosi sono stati quelli autunnali e invernali: si pensi che nel solo mese di settembre è caduto il 20% della pioggia dell’intero anno (ben 120.8 mm, con 38,4 mm – pari al 6% della pioggia annuale – caduti nella giornata del 20). L’anno seguente è stata la stagione invernale a contribuire in maniera preponderante con il 42% delle precipitazioni totali: il solo mese di febbraio ha registrato 150.2 mm, con il record assoluto di 40.8 mm caduti il giorno 21.
Pur con le differenze evidenziate, in questi due anni vi sono stati almeno due giorni in cui si sono registrati fenomeni piovosi importanti, definibili dal punto di vista meteorologico come “nubifragi” sia per la quantità di pioggia caduta nell’arco della giornata che per l’intensità oraria registrata.

centralina_meteo_civitanova-2Da ultimo, per quel che concerne i venti Civitanova è sferzata prevalentemente dal Libeccio, anche detto Garbino, un vento di “caduta” dagli Appennini che si riscalda per compressione dopo averli superati da Sud-Ovest (la direzione dominante, infatti, è proprio SO). La velocità media annuale è pari a 5 – 6 km/h e le raffiche più intense sono state registrate nel mese di gennaio (80.5 km/h il 6/1/2017 e 67.6 km/h il 17/1/2018, sempre da SO). Solo in rare giornate si registrano altri venti di una certa rilevanza (direzione ONO e ENE), ma con durata ed intensità decisamente ridotte.

Un aspetto molto importante è il confronto con i dati storici (raccolti nel sito o nelle immediate vicinanze per almeno un trentennio), così da definire il clima dell’area, le tendenze e le variazioni in atto. Nel nostro caso un simile raffronto non è facile e, soprattutto, non ha valore scientifico “assoluto” visto che non vi sono dati meteo-climatici relativi al nostro comune o a stazioni meteorologiche limitrofe: faremo quindi riferimento ad alcune stazioni meteo a cavallo tra le province di Ancona, Macerata e Fermo, utilizzando i dati pubblicati dalla Regione Marche e dall’Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata (cfr. nota bibliografica).
Spostandoci di qualche chilometro più a Nord si possono pescare i dati della stazione di Ancona-Torrette: 759 i millimetri di pioggia caduti in media ogni anno, distribuiti su 86 giorni piovosi (in questo caso vengono prese in considerazione le precipitazioni maggiori di 1 mm/giorno); la temperatura media annuale si aggira attorno ai 13.5°C.
Insomma, in quel di Ancona il clima sembra essere mediamente più fresco e piovoso: come possiamo spiegare in termini generali questa differenza nonostante la relativa “vicinanza” geografica?
Il promontorio del Conero costituisce, dal punto di vista biogeografico e meteo-climatico, una sorta di “spartiacque” sia per alcune specie animali/vegetali più sensibili ai fattori e agli elementi del clima, che per le condizioni meteorologiche in senso stretto: lungo la zona litoranea a Nord di Ancona il clima, in effetti, è tipicamente sub-continentale, con sbalzi di temperatura da stagione a stagione (estati calde, ma in genere rinfrescate dalla brezza marina, e inverni piuttosto freddi, con piovosità nella norma). A sud della “cuspide” anconetana, invece, la sub-continentalità si attenua per lasciare posto a un clima più sub-litoraneo che assume caratteri tipicamente mediterranei già lungo la Riviera delle Palme (estati calde e secche, piovosità annuale ridotta): tanto per citare un dato, la temperatura media del mese di gennaio a Pesaro è di 3.8°C, mentre a Grottammare sale a 7.6°C.

Tornando nel maceratese, possiamo provare a confrontare i nostri dati con la serie storica della stazione di Macerata: sono 805 i mm di pioggia registrati, quale media annuale, nel periodo 1950-2000; 14.1°C il dato della temperatura media annuale (5.1°C il valore medio per gennaio, il mese più freddo, e 23.6°C la media del mese più caldo, luglio).
Di un certo interesse anche il raffronto con i dati della “vicina” stazione meteo di Porto Sant’Elpidio: la quantità di pioggia caduta annualmente raggiunge, in media, i 680.2 mm mentre la temperatura media annuale raggiunge i 14.1°C (il mese più freddo è gennaio con 5.6°C di media e quello più caldo si conferma luglio, con 23.3°C).
Anche in questi ultimi due casi possiamo osservare come i valori medi di piovosità e temperatura della serie storica 1950-2000 si discostano in modo significativo dai dati registrati nel biennio 2017/18 dalla stazione civitanovese: 611.5 la media dei mm di pioggia caduti annualmente e 15.5°C la temperatura media annuale (5.6°C il valore medio nei mesi più freddi, dicembre e gennaio; 25.7°C la temperatura media del mese più caldo, agosto). Come già accennato, non avendo serie storiche a disposizione il confronto con i nostri dati è decisamente parziale, anche se si inizia a delineare un certo trend – confermato dagli ultimi dati delle stazioni marchigiane prese qui come “riferimento” – verso temperature medie costantemente più elevate e precipitazioni annuali inferiori alle medie storiche, con fenomeni estremi (nubifragi) statisticamente più frequenti.
Un quadro da monitorare con attenzione e nel modo più rigoroso possibile nei prossimi anni, così da contribuire alla più ampia analisi meteo-climatica regionale e nazionale: del resto gli effetti dei cambiamenti climatici e del global warming possono essere registrati e rilevati anche localmente, ed è sempre più necessario non solo prendere coscienza della problematica ma anche, a livello politico e amministrativo, intervenire per ridurre le emissioni dei gas-serra e, nel contempo, progettare con solerzia le misure più idonee per mitigare rischi e danni derivanti da fenomeni “estremi” (siccità prolungata e nubifragi ad elevata intensità oraria).
I principali dati registrati giornalmente dalla stazione meteorologica dell’Istituto di Istruzione Superiore “Leonardo Da Vinci” di Civitanova  sono disponibili on-line collegandosi al sito.
Non ci resta che augurare un buon 2019 – meteorologicamente parlando e non solo – a tutti/e!

 

Nota bibliografica
I dati riportati nel testo sono tratti dalle pubblicazioni “Campo medio della precipitazione sulle Marche per il periodo 1950-2000″ e “Caratterizzazione climatologica delle Marche: campo medio della temperatura per il periodo 1950-2000”, edite nel 2002 da Regione Marche e Centro di Ecologia e Climatologia dell’Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata.

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