lunedì, Dicembre 23, 2024

Trecento studenti contro il cyberbullismo

IL PROGETTO "Cyberincluding" coinvolge ragazzi e ragazze di tutta la regione per lavorare a una legge contro i comportamenti violenti e denigratori in rete. Oggi e domani incontri all’Osservatorio di genere a Macerata per affrontare il tema

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Studenti all’Osservatorio di genere di Macerata

 

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A destra l’assessore Narciso Ricotta del Comune di Macerata

Trecento ragazzi da tutta la regione, tra cui quelli dell’istituto Gentili di Macerata, lavoreranno fianco a fianco con i politici per la realizzazione di una proposta di legge a contrasto del cyberbullismo. Più sicurezza e meno discriminazione in rete: è questo l’obiettivo di “CyberIncluding”, il progetto cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione europea e nato dall’associazione culturale “Osservatorio di genere”, in collaborazione con l’associazione giovanile Vicolocorto di Pesaro. “CyberIncluding” ha inoltre ottenuto il patrocinio dell’Assemblea legislativa regionale e dell’Ombudsman delle Marche. Dopo gli incontri preliminari fatti nelle singole scuole, oggi e domani un centinaio di ragazzi sono e saranno ospiti dell’Osservatorio di genere per affrontare insieme il tema, raccontando le proprie esperienze e cercando delle possibili risoluzioni.

cyberbullismo-3-325x244«Il cyberbullismo è una tematica di particolare attualità – ha spiegato l’assessore del Comune di Macerata, Narciso Ricotta – e sono felice che se ne discuti qui. Per quanto riguarda la nuova sede (utilizzata oggi per la prima volta ndr), è il frutto della volontà dell’amministrazione di favorire l’associazionismo locale, come risorsa della comunità che ha la capacità di integrare le azioni delle istituzioni. Entro la fine dell’estate tutte le circa 40 associazioni che ne avevano fatto richiesta ed erano in lista avranno una sede dove potersi riunire». «Il progetto CyberIncluding indaga il bullismo in ogni sua forma, offline e online, e con tutte le generazioni – ha aggiunto Claudia Santoni, presidente dell’Osservatorio di genere –, perché è importante richiamare al loro compito educativo la scuola e la famiglia: gli adulti devono essere per i più giovani dei punti di riferimento, e assumere la consapevolezza nell’uso della rete. Tanto che in autunno come associazione faremo partire un corso con Pepita Onlus di Milano, finalizzato e rivolto a genitori, educatori e personale della scuola, proprio per formarli su questo tema». «Coinvolgere direttamente i ragazzi è un processo importante – ha concluso Laura Pierfelici, presidente di Vicolocorto – perché si parla di un fenomeno che possono vivere sulla loro pelle e nel loro quotidiano. Vorremmo non solo prevenire il bullismo, ma anche trovare una risoluzione per un fenomeno che non dobbiamo sottovalutare perché sta assumendo sempre nuovi connotati, anche virtuali».

cyberbullismo-2-325x244Sono stati coinvolti circa 300 ragazzi tra i 16 e i 20 anni di tutta la regione e di ogni provincia, in un percorso che porterà all’elaborazione di una proposta di legge che verrà presentata in Parlamento per essere discussa e approvata. Nel dettaglio, dopo gli incontri e la creazione di un questionario online che potrà essere compilato da ogni parte d’Italia, nelle scuole verrà realizzato il testo della proposta di legge grazie a tavoli di lavoro a cui parteciperanno sia i giovani coinvolti che politici. Il progetto si rende urgente a causa della mancanza di una vera e propria legislazione in merito al cyberbullismo non solo a livello nazionale, ma anche europeo: la Germania, unica in Europa, ha approvato una legge a riguardo solo nell’ottobre 2017, e l’Italia vorrebbe seguirne l’esempio proprio grazie a questo percorso, diventando di fatto uno dei Paesi pionieri della lotta contro questo fenomeno allarmante. Le statistiche indicano che gli episodi di intolleranza e di hate speech volti alla discriminazione su base dell’origine etnica, lingua, religione, disabilità, sessualità, genere o status sono in costante aumento. Attacchi che avvengono su internet, tramite programmi di messaggistica istantanea oppure social network, destinati a una potenziale viralizzazione che porta chi ne è vittima a essere riconoscibile ben oltre i confini della propria comunità di appartenenza. Una novità spesso sottovalutata sia dagli adulti che dai ragazzi stessi, spesso non pienamente consapevoli delle conseguenze che potrebbe avere la divulgazione di un video oppure di un commento su Facebook. A partecipare, l’istituto tecnico economico Gentili di Macerata (classi 3D e 3F), l’Iis Mazzocchi – Umberto I di Ascoli Piceno (classi 3AL e 4AL), l’Itet Carducci – Galilei di Fermo (classi 3A e 4A), il liceo scientifico e linguistico Medi di Senigallia (classe 3DLi), il liceo classico Perticari di Senigallia (classe 4BU), il liceo scientifico Marconi di Pesaro (classi 4M e 3SA) e i Rover dell’associazione scout Cngei, sezione di Pesaro (gruppi PS1 e PS2).

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1 COMMENT

  1. Scusate ma la legge N.29 Maggio 2017 N.71 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”?

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