lunedì, Dicembre 23, 2024

Internet, cos’è l’indirizzo Ip
e cosa fanno i cyberpolli

TOLENTINO - Sofia Lacava racconta l'incontro degli studenti del Don Bosco con un ingegnere elettronico che ha spiegato loro le caratteristiche della rete

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Un momento dell’incontro

 Articolo scritto da Sofia Lacava, classe II B, scuola media Dante Alighieri di Tolentino

Le classi seconde della scuola media Dante Alighieri hanno incontrato sabato 24 marzo, nella sala mensa, un ingegnere elettronico. Insieme hanno affrontato un tema tanto caro a noi ragazzi: Internet e tutto quello che lo riguarda compreso il cyberbullismo. Innanzitutto l’ingegnere ha spiegato cos’è internet: è una rete costituita da oggetti fisici, soprattutto cavi, nata durante la guerra fredda per scopi militari. Per accedere ad Internet abbiamo bisogno di wi-fi e quindi di una Sim. Il wi-fi non è altro che un’antenna che porta ai nostri dispositivi la rete Internet. Chiede dati personali e registra che ogni numero di telefono corrisponde ad una certa persona. Quando ci connettiamo, il gestore telefonico ci assegna una specie di targa che ci segue ogni secondo mentre navighiamo: è l’indirizzo IP (Internet protocol). L’IP viene memorizzato in ogni sito in cui entriamo lasciando una nostra traccia. Lasciamo una traccia anche se utilizziamo un nickname per garantirci l’anonimato: in rete nulla è anonimo. Su You-Tube o su qualunque altro social bastano 60 like per far conoscere i nostri gusti ad Internet. Questo avviene grazie ad un algoritmo, capace di analizzare i nostri like, individuare le nostre preferenze e proporci prodotti : questo fenomeno viene chiamato profilazione. Per poter navigare consapevolmente è necessario conoscere l’inglese.
C’è un ultimo fenomeno, recente e, purtroppo, molto diffuso: il cyberbullismo. Viene considerato cyberbullismo non solo il pubblicare video di atti di bullismo, ma anche il pubblicare foto e video senza il consenso dell’interessato. Questi utenti vengono chiamati cyberpolli. Infatti la polizia postale impiega poco tempo per rintracciarli. Esiste anche un’applicazione “YouPol” che permette all’utente di interagire con la polizia denunciando così l’atto di bullismo. Navigare in Internet rimane comunque una cosa positiva che ci permette di avere una fonte quasi inesauribile di ricerca . Quello che l’ingegnere elettronico ha detto e che io ho riassunto ha lo scopo di farci stare più attenti a come utilizziamo Internet e quindi di darci la possibilità di navigare consapevolmente.

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