lunedì, Dicembre 23, 2024

Per chi cerca la bellezza 2+2 non fa 4

La riflessione di una studentessa dell’istituto Filelfo di Tolentino, sull'incontro con il prof. Corrado Bologna, della Normale di Pisa. Il tema: "Calvino e Pasolini: due sguardi sul mondo"    

La riflessione di una studentessa del V B liceo scientifico- scienze applicate, istituto  Filelfo di Tolentino,  sull’incontro con il prof. Corrado Bologna, della Normale di Pisa all’interno della settimana della cultura scientifica in collaborazione con Loescher editore. Il tema: “Calvino e Pasolini: due sguardi sul mondo”,   

 di Miriam Elefante 

Geometria del mondo e sguardo creaturale: questo il tema centrale della lezione tenuta dal professore Corrado Bologna, docente della Scuola Normale di Pisa, organizzata dall’Iis Filelfo mercoledì 31 gennaio al Castello La Rancia, in collaborazione con Loescher Editore. In occasione della settimana della cultura scientifica, l’Iis Filelfo di Tolentino ha ritenuto doveroso proporre una riflessione circa il rapporto tra scienza e letteratura, a partire da due delle voci più emblematiche del Novecento, Calvino e Pasolini. Significativa la partecipazione degli studenti del Filelfo e dei docenti, intervenuti da diverse scuole del circondario. Palomar, l’ “uomo telescopio”, intento a descrivere un’onda con l’esattezza di uno scienziato, ci mostra la complessità della realtà e la necessità dell’esattezza, un’arte che è sempre più ostacolata dagli strumenti tecnologici che aboliscono la fatica di un processo conoscitivo lungo e senza garanzia di completezza, ma che arricchisce in prima persona l’uomo . In mezzo a tante onde, ciascuna delle quali è uguale alle altre, ma sembra essere sempre diversa, l’uomo esiste per dare alla realtà informazioni su se stessa, ma allo stesso tempo, capendo il mondo esplora se stesso. E quale modo più adeguato se non portare avanti questo processo di conoscenza, se non scrivendo e leggendo?

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Il professore si è rivolto ai giovani esortandoli a scrivere per fare loro le cose non comprese, e a leggere per trovare quelle parole che non potrebbero essere espresse in modo diverso da come hanno fatto i più grandi poeti prima di noi. E seguito dallo stupore generale degli studenti, ha professato l’inutilità della letteratura. Sebbene questa non trovi un’applicazione nell’immediatezza è al servizio della crescita individuale, poiché permette di entrare in una nuova visione molteplice, dal momento che ne contiene sempre delle altre. Nell’anima di tutti gli uomini, ci sono storie mai esistite, pensieri che hanno attraversato per un istante la mente e sono poi scomparsi, quelle “particelle del possibile” che hanno un valore estetico ed etico e che si sono perse insieme al senno di Orlando nella luna. Il ruolo di Calvino è stato trasformare queste immagini in idee e organizzarle in parole geometricamente costruite, con un linguaggio millimetrico, razionale, in cui senso e significante confluiscono in una leggera esattezza.

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Nella polvere del mondo, il solo ordine fatto di parole non è sufficiente all’uomo. Egli ricerca pathos, il potere dell’empatia. E qui, pur avendo dedicato molto più tempo del previsto al primo autore, il professore ha introdotto Pasolini, accostando la sua lettura alla visione del mondo francescana. Attraverso una sacralità stilistica, l’uomo può cogliere la vita così com’è, con i suoi limiti e la sua allegrezza. E questo ce lo insegna un uomo dalla vita costellata di eventi negativi e difficili, probabilmente ateo, ma da un rispetto del sacro che va oltre la religiosità. E sospesi tra le ultime parole, che hanno anche chiuso l’apprezzatissimo intervento del prof. Bologna, di <>, ora inafferrabili, ora chiare, le varie riflessioni sono state ricostruite e fatte proprie, applicando(in modo certamente riduttivo e meno magistrale) gli insegnamenti dei due autori. Letteratura e scienza, a partire dalla “siepe” dell’esistenza , non solo si possono integrare, ma l’una arricchisce l’altra , perché per chi cerca la bellezza, 2+2 non fa 4, perché la vita è più della semplice razionalità ed è proprio la letteratura che permette una rappresentazione artistica della realtà ,in cui i due momenti dell’osservazione e della conoscenza si nutrono di quella” incantata sospensione” che ha ispirato i più grandi artisti e mi auguro continuerà a partorire scienziati umanisti e letterati astronomi per arricchire la nostra realtà.

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