lunedì, Dicembre 23, 2024

Un manifesto per (ri)costruire le scuole e non solo

Per una progettazione a misura di bambini e bambine nelle zone colpite dal sisma

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La vecchia scuola di Sarnano nel disegno dei bambini

di Paola Nicolini* e Paolo Coppari**

Oggi siamo stati in una scuola. In realtà siamo stati in un edificio riadattato a scuola, perché non è stato costruito, tempo fa, per ospitare le aule scolastiche. Sebbene sia una costruzione dichiarata del tutto sicura (e ci sono stati tanti controlli, per questo, dopo le varie scosse dello scorso anno e anche di quest’anno!) qua e là ci sono stanze che non si possono usare, perché ai bambini e alle bambine va assicurato che l’ambiente in cui si trovano sia proprio privo di rischi.
Così ci sono venuti in mente i bambini e le bambine le cui scuole non ci sono proprio più, in tanti paesi e frazioni del nostro entroterra, là dove il terremoto si è fatto sentire più forte. Adesso sono tutti in vacanza, ma molte persone sono al lavoro perché a settembre possano riprendere i loro percorsi di crescita nei luoghi dove sono nati, almeno per la maggior parte dei casi.
Non è facile decidere, come puoi anche tu immaginare, e molti esperti stanno discutendo, pensando, scambiando idee ed esperienze, per decidere se ricostruire le scuole dove esse erano, se collocarle in spazi del tutto nuovi, se metterle insieme o lasciarle piccole e sparse lungo le valli, se farle con tante aule o con ampi saloni. Ne abbiamo parlato poco meno di un mese fa, a Caldarola, con un po’ di sindaci, con qualche dirigente scolastico, con gli esperti della Regione Marche. C’erano anche insegnanti, genitori, persone che si dedicano per volontariato al bene delle comunità locali. C’erano educatori, ingegneri e architetti, accanto a storici, psicologi e pedagogisti.

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L’addio dei ragazzi alla scuola di San Ginesio

Dopo quell’incontro abbiamo continuato a pensare ai bambini e alle bambine, a come renderci utili con tutte le nostre competenze per progettare ambienti di apprendimento a loro dedicati che siano sicuri e funzionali, ma anche belli e rispettosi delle nostre terre, che tanto amiamo da volerle conservare ma anche aprire al futuro che è alle porte. Sappiamo che gli ambienti in cui vivi, cresci e apprendi influiscono sul tuo sviluppo e vorremmo assicurarti il meglio. Ci sono tante esperienze interessanti, sai? Ci sono i nidi in cui bambine e bambini stanno all’aperto e coltivano gli orti, ci sono i nidi nelle tende dei mongoli che si chiamano yurte, ci sono le scuole nel bosco, ci sono le scuole senza zaino, scuole senza aule e persino si pensa a scuole senza mura, perché tutta la città potrebbe essere una grande scuola! Insomma, c’è da pensarci e da scegliere proprio per bene, su queste questioni.
Ecco perché abbiamo pensato di scrivere un manifesto per la (ri)costruzione delle scuole, che aiuti tutti a riflettere e a prendere decisioni corrette, meditate, utili. Lo condividiamo con te, per la prima volta, perché intendiamo che anche bambini e bambine sappiano e siano informati. Lo condividiamo con te perché aspettiamo i tuoi commenti e quelli dei tuoi familiari, dei tuoi amici e delle tue amiche, con cui ti chiediamo di leggere e di discutere i contenuti del manifesto. Anche noi ci impegniamo a farlo leggere a tante persone, così che in tanti si sia attenti alle scuole e ai luoghi dell’educazione adesso che si deve progettare il loro futuro. È molto importante per noi, ci teniamo davvero tanto ai bambini e alle bambine. Anche perché i bambini e le bambini di oggi, sono gli uomini e le donne di domani.

Ecco il manifesto: 
1.       Le bambine e i bambini hanno diritto a scuole sicure, che rispettino le norme utili a garantire la sicurezza in modo inclusivo
2.       Le bambine e i bambini hanno diritto a scuole belle
3.       Le bambine e i bambini hanno diritto a scuole che rispondano a criteri ergonomici (che assicurino, cioè, la migliore interazione tra le persone e l’ambiente in cui studiano e lavorano)
4.       Le bambine e i bambini hanno diritto a scuole che permettano e supportino il dialogo e l’utilizzo delle nuove tecnologie, per assicurare apprendimenti significativi
5.       Le bambine e i bambini hanno diritto a scuole che affondino le radici nella storia della comunità e siano contemporaneamente proiettate nel futuro e verso orizzonti internazionali
6.       Le bambine e i bambini hanno diritto a scuole che siano in armonia con il paesaggio e siano aperte alla comunità e al territorio
7.       Le bambine e i bambini hanno diritto a scuole che assicurino il benessere fisico e psicologico
8.       Le bambine e i bambini hanno diritto a scuole (ri)costruite il più possibile con materiali naturali, che rispettino l’ambiente
9.       Le bambine e i bambini hanno diritto a scuole che siano economicamente e ambientalmente sostenibili
10.   Le bambine e i bambini hanno diritto a scuole che siano (ri)costruite secondo modalità di partecipazione attiva da parte di tutti i portatori di interesse (le famiglie, gli insegnanti, gli amministratori della scuola, i politici locali, gli esperti, gli abitanti dei nostri luoghi, compresi le bambine e i bambini stessi)

Per riflessioni e commenti junior@cronachemaceratesi.it

*Università di Macerata **Istituto storico Macerata

scuole
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