Giugno è terminato e con esso le passeggiatine urbane dei bambini delle scuole dell’infanzia di Morrovalle che, a centinaia, hanno piacevolmente invaso Macerata con mini-visite alle mura, ai negozi, alle piazze, ai musei e alla sua gente. I bambini e le bambine di Morrovalle sono approdati in città, un’invasione silenziosa e molto ben preparata divisi in gruppi di 40 piccoli gli alunni dell’I.C. di via Piave di Morrovalle coi i loro 3,4 e 5 anni sono stati accompagnati attraverso un progetto sul paesaggio culturale, durato un anno, pensato e realizzato secondo la prospettiva malaguzziana di Reggio Children che è avvenuto con il sostegno dell’architetto Eleonora Rampichini e la supervisione scientifica del Museo della scuola “Paolo e Ornello Ricca”.
I piccoli sono stati preparati all’ uscita nella grande città con delle esperienze narrative e giocose di urbanistica esperienziale. Hanno fondato e costruito decine di città – città immaginate o arroccate, città dritte di crinale, città sparse e anche terremotate e di ognuna hanno eretto a difesa le mura. Giunti a Macerata, con le sue grandi mura ed imponenti porte, con le statue negli antichi palazzi e le carrozze, con i negozi pieni di caramelle, cartoline, libri e gelati, con le strade trafficate, i porticati e la gente che aspetta – all’ombra del campanile – il carosello e i rintocchi di mezzogiorno, hanno scoperto una città chiara, grande e accogliente. Un posto con mura come quelle che hanno eretto intorno alla loro, con le porte chiuse se si ha paura di un attacco ma aperte in tempo di pace. La passeggiata a Macerata li ha visti attenti e consapevoli di quegli elementi che avevano già sperimentato a scuola e la città li ha accolti, sono stati scortati dalla polizia municipale, accolti dai negozianti e dai cittadini e pure dai turisti disponibili anche ad improvvisare un girotondo con loro e a meravigliarsi di tutto quello che c’è in centro che sia umanità o bellezze architettoniche. Alla fine si sono fermati a comprare due cartoline per inviarle a scuola; ” saluti e baci da Macerata granne”.