domenica, Dicembre 22, 2024

Urbisaglia festeggia il 2 giugno
con i “ragazzi del ’99”

CERIMONIA - Si è ripetuta la tradizionale consegna della Costituzione ai diciottenni

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I diciottenni e le diciottenni di Urbisaglia hanno ricevuto la costituzione

Esattamente 100 anni fa 18 ragazzi di Urbisaglia, appena diciottenni (classe 1899), dopo la disfatta di Caporetto vennero chiamati nelle trincee del Carso a combattere la Grande Guerra. Quale miglior modo di celebrarli se non ricordandoli durante i festeggiamenti del 2 Giugno? Per il comune di Urbisaglia è ormai tradizione consegnare in questa giornata di memoria storica la Costituzione italiana ai diciottenni e alle diciottenni del paese, ma a rendere ancor più speciale la ricorrenza è stata la cadenza storica.  Non solo quest’anno compiono diciotto anni gli ultimi nati del millennio, i ragazzi del ’99, ma ricorrono esattamente 100 anni dalla spedizione dei 18 giovani urbisagliesi. La cerimonia che si è svolta venerdì ha visto la partecipazione anche del sindaco Paolo Giubileo che nel suo discorso ha precisato come fortunatamente i sogni, le aspettative, e le prospettive dei diciottenni di oggi siano di gran lunga superiori a quelle dei loro coetanei di un secolo fa, costretti a incontrare la guerra e qualcuno anche la morte. Anche il sindaco dei ragazzi, Federico Salvucci, ha voluto portare il suo contributo puntualizzando come tutti i ragazzi, e le ragazze, siano chiamati ad apprezzare e a contribuire al progresso della «Repubblica nata dal sacrificio di genitori e nonni».

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Per l’occasione è stata inoltre aperta la mostra “I Ragazzi del ’99. Urbisaglia 1917-2017”, visitabile fino all’11 giugno, nel loggiato “A. Pantanetti”, che mette a confronto le due generazioni di giovani nati e cresciuti nel comune maceratese. “Ad Urbisaglia – commenta Silvano Fazi, scrittore locale che ha presenziato la mostra –, la generazione del 1899 contava 83 ragazzi e ragazze. Diciotto furono i coscritti, tutti inviati sul Piave. Confrontando la loro vicenda con quella dei ragazzi di oggi non si può che apprezzare il fatto che l’Europa, da fucina di conflitti bellici ricorrenti, sia diventata un continente in cui si è diffuso un sempre più radicato “ripudio” della guerra, sancito dalla nostra Costituzione”. La presidente dell’Anpi, Giovanna Salvucci, promotrice della mostra, ha ringraziando tutti coloro che hanno collaborato e in particolare i coautori Silvano Fazi e Giulio Pantanetti. Rivolgendosi poi ai diciottenni li ha ringraziati per una partecipazione che non era affatto scontata, che è stata scelta preferendola a occupazioni certamente più piacevoli. “La vostra presenza qui, oggi – dichiara la Salvucci -, è un segno di speranza nel vostro impegno futuro. Potevate andare al mare, potevate dormire fino a mezzogiorno, potevate fregarvene completamente di questa noiosa cerimonia. Invece siete qui. Siete qui perché sapete che nessuno potrà costruire il futuro che volete. Dovete farlo voi. Siete qui perché volete prendere in mano questo sogno e dargli le vostre gambe, le vostre idee, il vostro entusiasmo per farlo diventare realtà”.

 

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