lunedì, Dicembre 23, 2024

L’Albania festeggia la sua identità

TRADIZIONI - Tra gli ospiti della celebrazione per il martire della cultura illirica Petro Nini Luarasi alla biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata anche l'intellettuale Sivio Craia: "Il mio cognome appartiene alla famiglia nobile "Kraja" che emigrò in Italia nel 1604"

 

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La festa nella biblioteca Mozzi Borgetti a Macerata

albanesi-3-300x170Ogni lingua ha la sua identità. L’integrazione è l’adattarsi  alle nuove società, altri paesi, altre culture senza dimenticare la provenienza, le origini, l’importanza dei valori sociali e culturali. Una festa che arriva con la primavera e che viene ricordata anche quando si è lontani dal paese di appartenenza è il 7 marzo del 1887. Era il giorno in cui gli intellettuali albanesi inauguravano la prima scuola ufficiale nella propria lingua. Molto prima si studiava la letteratura albanese, ma questa è una festa dedicata agli insegnanti in Albania e fuori dai confini del Paese.Tra mille difficoltà e pericoli l’istruzione veniva impartita di nascosto quando la popolazione non poteva avere le scuole e i libri in lingua albanese venivano bruciati.

albanesi-2-300x225La festa è dedicata a Petro Nini Luarasi, martire della cultura che ha lottato per l’istruzione in Albania. Ormai la ricorrenza è radicata nella cultura rimane viva anche nelle famiglie albanesi emigrate all’estero. Un giorno importante che è stato ricordato anche dalla comunità albanese a Macerata, nella biblioteca comunale dove ogni sabato si svolge la lezione di lingua e cultura albanese. Grazie alla collaborazione dell’assessore alla cultura Stefania Monteverde oggi possiamo festeggiare e promuovere le tradizioni coltivando il sentimento che ci collega con la nostra origine. La provenienza costituisce un elemento fondamentale nella formazione, cultura e l’esistenza della persona. La vicinanza geografica è stata nei secoli una corrispondenza tra i popoli del Mediterraneo. La testimonianza è la presenza e la storia del professore più conosciuto a Macerata, Silvio Craia. Una storia e un patrimonio da non dimenticare. “Non ho scordato le mie origini, il mio cognome appartiene alla famiglia nobile “Kraja” che emigrò in Italia nel 1604″, ha detto il professore con orgoglio. Il legame con il passato è la storia del nostro popolo, il presente sono i nostri figli che studiano con passione la lingua di appartenenza e in futuro si ricorderà la collaborazione tra Macerata e l’Albania per proteggere il valore della provenienza.

A.H.

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