lunedì, Dicembre 23, 2024

“Ho lasciato casa e lavoro
per dare un futuro alla famiglia:
la mia vita da rifugiata”

INTERVISTA - Olley è una dei partecipanti al progetto MaceratAccoglie. E' arrivata a Macerata dopo un lungo viaggio dal Gambia. «Mi piace molto la simpatia e l’accoglienza degli italiani, soprattutto quella dei ragazzi del progetto che sono diventati come una nuova famiglia»

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L’intervista dei ragazzi dell’Alternanza a Olley

 

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Oley, ragazza rifugiata del Gambia

L’intervista a una giovane rifugiata che fa parte del progetto “MaceratAccoglie” è il momento conclusivo dell’Alternanza scuola lavoro che ha visto impegnati a Cronache Maceratesi e Cronache maceratesi Junior sei studenti del liceo classico Leopardi di Macerata e Tolentino. 
Oggi nella giornata del rifugiato, proponiamo l’articolo preparato da Edoardo Angeletti, Marta Bini, Patrick Dattilo, Beatrice Offidani e Matteo Sbraga.

 

“Vorrei ricostruire una vita a Macerata e far venire in Italia mio marito e mio figlio”. Questo è il sogno di Oley, rifugiata del Gambia, un paese dell’Africa occidentale che vive da anni in un clima di terrore. Oley è una ragazza di 22 anni, ha un viso dolce e occhi grandi e profondissimi. E’  legata ancora alle sue origini come dimostra il suo abito tipico africano e coloratissimo . La sua storia inizia quando all’età di 20 anni decide di lasciare il suo lavoro di cuoca e cameriera per dare un futuro migliore al marito ed al figlio. Dopo un lungo viaggio verso l’Africa settentrionale riesce ad imbarcarsi per l’Italia. Sbarcata a Campobasso viene trasferita a Macerata dove è stata accolta dal Gus, un’associazione che offre assistenza sanitaria e legale ai rifugiati. Sono passati due anni da quando Oley è stata inserita nel progetto “MaceratAccoglie” che aiuta più di 60 persone provenienti dall’Africa subsahariana e dal medio Oriente. Grazie a questa iniziativa i rifugiati hanno possibilità di imparare l’italiano ed essere introdotti nel mondo lavorativo.
Ogni giorno Oley frequenta una scuola di lingua, passeggia per la città e cerca un impiego a Macerata dove vorrebbe rimanere. «Mi piace molto la simpatia e l’accoglienza degli italiani, soprattutto da quella dei ragazzi del progetto che sono diventati come una nuova famiglia».

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